Il piacere e l'amore (Iklimler, 2006) è il quarto film di Nuri Bilge Ceylan, dopo Uzak (Distante, 2002), Mayis sikintisi (Nubi di maggio, 1999), Kasaba (La cittadina, 1998), ed è lopera di un cineasta turco che viene dalla fotografia e che si affermato come una delle voci più limpide e originali del cinema contemporaneo. La sua predilezione va allanalisi psicologica dei rapporti interpersonali, in questo caso della relazione di coppia. Il film, che ha vinto il premio dei critici internazionali (FIPRESCI) allultimo Festival di Cannes, si muove su un percorso stilistico dispirazione antonioniana: lunghi piani - sequenza, poche parole, immagini perfette di un paesaggio freddamente indifferente alle turbe emozionali dei personaggi. E' una storia che ruota attorno alla crisi sentimentale ed esistenziale fra un professore darte e una direttrice artistica televisiva.
I due vanno in vacanza al mare e lì esplode il conflitto, lei tenta di ucciderlo e suicidarsi, poi lo lascia. Passano i mesi e l'uomo è sempre più solo e melanconico, neppure un ritorno di fiamma con unex amante, per la verità più simile ad uno stupro che ad un atto damore, serve a lenire la malinconia e il dolore. La compagna, nel frattempo, ha accettato di seguire la lavorazione di una serie tv che si gira allinterno del paese, in zone gelide e innevate. Lui parte alla sua ricerca e, quando la trova, riesce a convincerla di essere cambiato e pronto a trattarla come un essere umano autonomo e non come una sua proprietà. La donna si lascia persuadere, ma bastano pochi gesti, prima del ritorno ad Istanbul, a farle capire che nulla è mutato e che il compagno è sempre il maschilista, mentitore e soprafattore di sempre. Il film termina su un primissimo piano della donna, dal cui viso traspare lincertezza sul da fare. E unopera meravigliosa per il modo in cui dissemina piccole tracce, pesanti come macigni, sul carattere dei due protagonisti. E uno dei discorsi più intelligenti femministi visti negli ultimi anni, una perorazione a favore dellindipendenza delle donne che non dimentica, anzi evidenzia, il dolore, la melanconia, linsicurezza psicologica degli uomini. Un film perfetto con una fotografia eccezionale e con un amore per la protagonista, compagna di vita del cineasta, che traspare da ogni inquadratura che gli è dedicata. Unopera forte ed espressivamente straordinaria.
Titolo originale: Iklimler; regia: Nuri Bilge Ceylan; sceneggiatura: Nuri Bilge Ceylan; interpreti: Ebru Ceylan, Nuri Bilge Ceylan, Nazan Kirilmis, Mehmet Eryilmaz, Arif Asçi, Can Ozbatur, Ufuk Bayraktar, Fatma Ceylan, Emin Ceylan, Semra Yilmaz, Ceren Olcay, Abdullah Demirkubuz; produttori: Nuri Bilge Ceylan, Laurent Champoussin, Cemal Noyan, Zeynep Özbatur, Gülay Rosset, Fabienne Vonier; fotografia: Gökhan Tiryaki; montaggio: Nuri Bilge Ceylan, Ayhan Ergürsel; società produttrici: Pyramide Films, Imaj, NBC Film; nazionalità: Turchia / Francia; anno di edizione: 2006; durata; 101 min.
valutazione: 1 2 3 4 5