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La mia banda suona il pop Hot

Cast, Crew, Infos - Cinema

Titolo originale
La mia banda suona il pop
Sceneggiatura
Fausto Brizzi, Marco Martani, Edoardo Falcone, Alessandro Bardani
Interpreti
Christian De Sica, Diego Abatantuono, Massimo Ghini, Paolo Rossi, Angela Finocchiaro, Natasha Stefanenko, Rinat Khismatouline, Fabrizio Nardi, Nico Di Renzo, Giulio Base, Massimo Bagnato, Tiberio Timperi.
Nazionalità
Anno
Durata
92

È un brutto momento per la cosiddetta commedia all’italiana; dopo anni in cui discreti prodotti erano riusciti a fare rappacificare col genere, troppi sono i titoli recenti che sembrano essere regrediti al livello di avanspettacolo per grettezza di battute, ma, in quel caso, sul palcoscenico c’erano persone che si mettevano in gioco due volte al giorno, tre nei festivi, davanti ad un pubblico ferocemente sincero che donava pochi applausi e tante contestazioni. 

Guadagnavano poco, spesso lavoravano in teatri di periferia, ma erano autentici, da valutare positivamente per il loro impegno. Stesse battute, stesse situazioni all’interno di una produzione non certo low cost devono essere valutate con meno benevolenza perché qui quello che manca è la capacità di fare cinema d’intrattenimento, utilizzando rime e giochi di parole assolutamente privi di interesse che, alla fine, innervosiscono anche gli spettatori più benevoli. Tutti sanno quale è l’assonanza con il nome della bella amante del magnate russo: Natascia è bella, appariscente e nata per essere legata al termine più volgare. In un crescendo di occasioni perdute, di incapacità che parte dalla infelice scrittura di essere interessante per arrivare ad una regia che pare impossibile sia stata firmata da un buon mestierante quale Fausto Brizzi, tutto appare privo di mordente, incapace di vero coinvolgimento dello spettatore. Ma il peggio lo si ha nell’interpretazione affidata ad attori di comprovata professionalità. Diego Abatantuono è un impresario davvero male caratterizzato, Christian De Sica è bravo nei momenti musicali ma terribile negli altri, Paolo Rossi è di nuovo caduto nella ragnatela che blocca e rischia di uccidere la creatività di artisti che fanno qualcosa solo per il denaro, Angela Finocchiaro ce la mette tutta remando controcorrente ma non riesce a spostare l’ago della bilancia del giudizio negativo. L’unico che si salva è Massimo Ghini biondo platino, attore che riesce sempre, anche nei cinepanettoni che ha interpretato, a fornire un minimo di spessore ai suoi personaggi. Quattro autori per una storia così male scritta sono davvero troppi. Il magnate russo Ivanov sogna una réunion a Pietroburgo del suo complesso musicale italiano preferito, Popcorn, famosissimi negli anni ’80. Il manager della band, che vive tra Italia e Russia, viene contattato da Olga, persona di fiducia del milionario. Lui tenta di dissuaderli perché i Popcorn li odia e preferisce controproporre alternative a suo avviso ben più valide quali Pupo e Sabrina Salerno, ma non riesce a convincerlo. I quattro membri della band rifiutano l’offerta per inseguire sogni e obiettivi più appetibili. Ma è scritto che il ricongiungimento si faccia: le loro speranze vengono tutti improvvisamente meno inducendo i vecchi compagni ad accettare la ricca proposta. Gli artisti, un po’ arrugginiti, sono pronti alla nuova avventura, depressi ma pronti. Tutto si evolve in una situazione diversa, in un furto in cui vengono coinvolti. Probabilmente il film incasserà (anche se attualmente è solo settimo) ma rischia di fare disinnamorare da un filone popolare che normalmente non dona troppe emozioni ma nemmeno delusioni.

 

opinioni autore

 
La mia banda suona il pop 2020-02-28 16:12:17 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
5.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    28 Febbraio, 2020
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