Clint Eastwood, novant’anni il prossimo trentun maggio, è uno dei pochi cineasti di lunga data, un altro è Woody Allen, di cui il cinema americano possa andar fiero, nel senso che film dopo film, anche se ne dirige uno all’anno, firma sempre opere dense di significati.
Richard Jewell, ultima fatica del nostro, nasce da un fatto di cronaca. Nel 1996, mentre lavorava come guardia di sicurezza ad Atlanta in Georgia, Richard Jewell scoprì uno zaino contenente tre bombe, Gli ordigni erano stati abbandonati sul terreno del parco realizzato per le olimpiadi di quell’anno. Il rubicondo sorvegliante avvisò la polizia e aiutò a evacuare l'area prima che la l’ordigno esplodesse salvando la vita di molte persone. Inizialmente incoronato dai media come un eroe fu successivamente sospettato dall’FBI come autore dell'attentato. I poliziotti federali dissero che proprio lui aveva messo la bomba per poi vantarsi di averla scoperta. Passarono molte settimane prima che la stessa polizia federale ammettesse ufficialmente di essersi sbagliata Il suo caso è considerato un esempio del danno che i media possono arrecare alla gente onesta in base a pregiudizi e a soffiate poliziesche a giornali e reti televisive. Clint Eastwood regista è stato spesso considerato un conservatore e un uomo di destra, quando non lo si è etichettato come fascista. In realtà queste definizioni non tengono conto della cultura tipicamente americana in cui il mito dell’individuo, dei suoi diritti e della sua sacralità hanno un ruolo fondamentale. Questo cineasta è un prodotto tipico di questa cultura: se ieri lottava contro il comunismo e i movimenti progressisti (Firefox - Volpe di fuoco, 1982 e l’intera serie dedicata all’ispettore Callaghan) da qualche anno i suoi strali sono rivolti contro il potere politico e la polizia statunitense. Il faro che lo guida è l’esaltazione dell’individuo comune rispetto ai grandi poteri, anzi della grandezza dell’uomo della strada rispetto la miopia o, peggio, la codardia di chi è osannato da tutti. Il suo modo di filmare, fortemente legato al cinema classico americano, è coerente con questa visione e propone allo spettatore, anche nei casi come questo in cui non realizza uno dei suoi migliori prodotti, film sempre godibili.