Al cinquantaduenne irlandese Brian Kirk è stata affidata la regia di un classico poliziesco in cui nulla capita che non sia ampiamente prevedibile. Al suo debutto nel lungometraggio cinematografico dopo molto lavoro fatto per la televisione, non riesce mai a trovare la chiave per rendere interessante l’azione, per dare vigore ai personaggi che hanno difficoltà ad emergere dalla piattezza della sceneggiatura scritta a quattro mani da Adam Mervis (attore e autore soprattutto per il teatro) e dal più esperto Matthew Michael Carnahan con vari film d’azione e polizieschi all’attivo.
Purtroppo, Carnahan è stato chiamato per rendere più coinvolgente il soggetto scritto da Mervis ma non ha avuto molto spazio per imporre le proprie idee. Risultato finale un insieme di luoghi comuni con un delinquente feroce ma che in punto di morte difende il suo complice che definisce bravo ragazzo, detective dal grilletto facile che rischia il deferimento mentre suoi colleghi impuniti si rendono complici di trafficanti di droga (in questo caso si parla di 300 chili non tagliati); non è amato dai colleghi perché alcuni di loro sono morti in azioni da lui coordinate. Entrando nello specifico di molte scene d’azione dove muoiono gli uomini d’ordine, vi è che sono realizzate in maniera banale, dove il crepitio delle armi da fuoco cerca di dare un filo narrativo, in cui ci si domanda come poliziotti d’esperienza si facciano ammazzare non riuscendo a controbattere un cattivo; chissà come hanno fatto a vivere fino a quaranta e più anni se basta una situazione di prevedibilità assoluta per farli uccidere. Girato nel 2018, è stato presentato sugli schermi statunitensi dopo oltre un anno segno che il film – pur costato oltre trenta milioni di dollari – non era ben riuscito. I 21 Bridges del titolo originale fanno riferimento al numero di ponti che collegano Manhattan con la terra ferma; oltre a questi, quattro tunnel, tre fiumi da bloccare al pari della Metropolitana. Il detective riesce a farli bloccare o sbarrare per arrestare chi ha ucciso i suoi colleghi e per individuare anche i cattivissimi, i corrotti che hanno permesso questo furto ad un trafficante di droga. Suona strano che un seppur bravo poliziotto ottenga il blocco di Manhattan, ma non è certo l’unica cosa poco credibile del film; ad esempio, ottenere che tutti o quasi i poliziotti in servizio a New York invadano l’isola. Neanche a dirlo, il film finora non ha recuperato nemmeno le spese. Detective del Dipartimento di Polizia di New York - che ha scelto questa missione per tradizione familiare - dopo la morte di due poliziotti e la scoperta di una gigantesca cospirazione, si lancia in una vera e propria caccia all'uomo. Durante la notte il confine tra inseguito ed inseguitori diventa sempre più labile e, mentre le ricerche s'intensificano per evitare che il killer ed il suo complice sfuggano da Manhattan, tutto viene bloccato per impedire ogni possibile entrata o uscita. Tanti morti ma forse trionferà la giustizia.