Lo spunto iniziale della storia è quanto di più banale si possa immaginare: due amiche del cuore, secchione e senza rapporti (neppure fisici) con gli altri studenti decidono di ovviare a questo inconveniente la notte prima della consegna dei diplomi provando tutto quello a cui sentono di avere rinunciato nei quattro anni della high school.
Ma l’apparenza per fortuna inganna anche in maniera positiva. Sì, perché questo film tutto al femminile parla di temi delicati e fa pensare: omosessualità, emarginazione di chi non è bella, incapacità dei genitori di essere tali, professori (il Preside, per l’esattezza) che a causa del magro stipendio la sera fa il tassista, persone etero che forse non lo sono, l’incapacità degli adolescenti di trovare punti di riferimento, il desiderio di strafare (e strafarsi) per riuscire ad accettare la propria vita. Aggiunto a questo, vi è comunque da dire che le sceneggiatrici – quattro e davvero molto affiatate – hanno saputo dosare con bravura i toni comici con quelli drammatici, un certo grottesco con love story non necessariamente legate a sessi diversi. Non a caso, la produzione ha scelto come regista la bella e brava Olivia Wilde attrice nota anche come attivista in molte campagne per diritti civili. Molto operativa in televisione ma anche tra gli interpreti di film quali La vita in un attimo (Life Itself, 2018) e La formula della felicità (Better Living Through Chemistry, 2014), al suo debutto dietro la macchina da presa ha dimostrato scioltezza ed una certa bravura. Le due protagoniste sono ben delineate e permettono a Beanie Feldstein e Kaitlyn Dever di dimostrare le loro capacità. Anche se il film è del genere tutto in una notte, le ragazze non sono mai eccessivamente perbeniste né completamente senza freni inibitori: soprattutto, rimangono unite qualsiasi cosa accada, anche dopo qualche divergenza su come affrontare situazioni che non conoscono. Il tono femminista c’è ma non preclude anche qualche presa in giro: l’emancipazione è naturale e l'amicizia delle due ragazze, nella complicità serena che mai manca, permette loro di essere a volte dissimili nel ragionare senza divenire nemiche. Due studentesse alla vigilia del diploma e di una nuova vita fanno un riepilogo dei quattro anni in cui hanno lavorato duramente per potere accedere a Yale e alla Columbia. La prima ha deciso di passare l'estate in Botswana per aiutare le donne del luogo (ma poi vi si fermerà per un anno), la seconda sogna di diventare la giudice più giovane mai nominata alla Corte Suprema. Hanno eliminato il divertimento ed ora si sentono appagate dai risultati. Quando scoprono che i loro compagni impegnati solo nelle feste sono stati ammessi in università altrettanto prestigiose, per capire cosa hanno perso decidono di provare tutto quello di cui si erano private.