Pierre Salvadori non è uno dei grandi registi d’oltralpe ma, nello stesso tempo, non può certo essere definito decoroso artigiano. Ama temi un po’ diversi, gioca con la commedia in cui riesce ad inserire anche il dramma - Piccole crepe grossi guai (Dans la cour, 2014) – o temi romantici - Beautiful Lies (De vrais mensonges, 2010) e Ti va di pagare? - Priceless (Hors de prix, 2006) – ma anche il thriller come in Les marchands de sable (2000).
Molto conosciuto sceneggiatore, quando dirige riesce a creare opere di buona qualità, e Pallottole in Libertà ne è conferma. Con vari momenti drammatici, questo film che si sviluppa nel thriller e nel mondo del crimine riesce a divertire, a coinvolgere, ad entrare nel folle gioco delle bugie che animano tutti i personaggi, compreso poliziotti. Da subito si intende che molto di quello che sentiremo sono falsità, ma la bravura di Salvadori sta proprio nel riuscire a farti dimenticare questa caratteristica coinvolgendo in sviluppi che hanno tutte le caratteristiche del VERO. E’ ambientato in Costa Azzurra ed è basato sulle avventure di bel ufficiale di polizia rimasta vedova dell’eroico marito capo della polizia locale morto in servizio e con un figlio che vive di orgoglio per la figura del genitore tanto onorato da tutti. Ma, ovviamente, questo non può essere tutto vero, se no Salvadori (autore dell’idea originale nonché tra i soggettisti e gli sceneggiatori) avrebbe fatto qualcosa di troppo convenzionale. C’è una grande confusione sentimentale ed esistenziale che coinvolge tutti gli stralunati personaggi, sviluppi divertenti ma con un fondo di dramma anche perché si parla di poliziotti corrotti, di innocenti incarcerati per anni, del crollo di un mito, di amori che si chiudono in maniera complessa e di un altro che si sviluppa in maniera poco prevedibile. Merito degli affiatatissimi interpreti se ogni cosa appaia possibile, con il clou in una bravissima Audrey Tautou che aspetta a casa il fidanzato carcerato e si ostina a voler ripetere il momento dell'incontro diverse volte come fosse un attore che ha bisogno di provare e riprovare una scena. In una cittadina della Costa Azzurra giovane detective, vedova da poco, scopre che suo marito, l’eroe locale e capitano della polizia, nella realtà non era stato l’uomo coraggioso ed integerrimo che lei credeva. A far vacillare l’idea virtuosa che la donna aveva del consorte sarà la scoperta di un fatto a dire poco sconvolgente: suo marito aveva mandato ingiustamente in prigione per otto anni un innocente, utilizzandolo come perfetto capro espiatorio. Decisa ad aiutare il giovane e affascinante carcerato a uscire di prigione per tornare ad abbracciare compagna, sarà disposta a tutto tranne che a dire la verità. E questo creerà nuovi ed irreversibili problemi.