Remake al femminile di Due Figli Di... (Dirty Rotten Scoundrels, 1988) diretto da Frank Oz interpretato da Michael Cane e Steve Martin, a sua volta remake de I due seduttori (Bedtime Story, 1964) con Marlon Brando e David Niven, ha ereditato i tre sceneggiatori (in pratica, la traccia è pressoché identica) a cui si è aggiunta Jac Schaeffer – che nel 2009 aveva scritto e diretto il suo unico lungometraggio, TiMER – col compito di rendere più attuale la vicenda narrata.
Forse perché il regista gallese Chris Addison non ha la bravura di Oz, forse perché l’accoppiata Caine – Martin era maggiormente affiatata di Anne Hathaway e Rebel Wilson (Niven e Brando erano perfetti), sta di fatto che Attenti a quelle due è un prodotto a tratti davvero difficile da guardare. La trasformazione di una thriller commedy in una storia ridanciana non è riuscita, creando un film che difficilmente troverà un suo pubblico di riferimento. Il grottesco che spesso si trasforma in farsesco di basso livello è soprattutto dovuto al personaggio interpretato da Rebel Wilson, volgarotta e priva di fascino. La trentottenne attrice australiana, innegabilmente da peso alla sua Penny, truffatrice di periferia che tenta la carta del successo trasferendosi in Costa Azzurra; porta con leggerezza il suo quintale di peso ma, a causa della povertà della sceneggiatura, mai riesce ad essere convincente. Le trovate sono tristi e prevedibili con lei che travolge altre persone, spacca mobili, sposta al suo passaggio arredi e acqua di piscina. Anne Hathaway si adegua dando vita ad una delle sue meno interessanti interpretazioni. A causa di sponsor che offrono denaro e location gratuite o quasi, il film viene ambientato in Costa Azzurra (con precisi riferimenti a località, bevande, eccetera) ma è stato girato a Majorca e dintorni, innegabilmente meno cari. Sembra incredibile che le major attingano idee da un mediocre film di 55 anni orsono e dalla sua rilettura non certo intrigante del 1988. Siamo tutti d’accordo che a Hollywood ci sia una certa povertà di idee ma utilizzare opere che non erano certo capolavori ai loro tempi per un remake, beh, sembra proprio un suicidio. Battute non esattamente raffinate, recitazione molto fisica, espressività limitata, regia di servizio, poca convinzione da parte di tutti gli attori, da chi è costretto ad interpretare francesi stereotipati siano a chi recita un poco credibile miliardario. Un'inglese affascinante e seducente che passa molto tempo a Beaumont-sur-Mer, è un’iperorganizzata truffatrice con vittime miliardarie e credulone provenienti da ogni angolo del mondo. Nel suo universo dove ogni cosa funziona a perfezione irrompe pasticciona e disordinata un’australiana, lei stessa truffatrice. Nonostante la differenza di stile e classe, ambedue sono abilissime, ma si ostacolano reciprocamente, tanto da decidere di mettersi in competizione una con l’altra: chi perderà si allontanerà dalla supposta Costa Azzurra.
