È bello vedere che la DC Comics, dopo essere stata paladina del dark e del gotico con film importanti ma che avevano parzialmente fatto dimenticare le vere caratteristiche dei personaggi utilizzati, abbia cambiato tendenza ritenendo di produrre un film per famiglie che tenterà di contrastare il mondo dei Supereroi della Marvel.
Lo fa nel suo settimo film realizzato dalla sua costola cinematografica, la DC Extended Universe, con un personaggio nato 80 anni orsono all’ombra della mitica Fawcett Comics, casa editrice che fu molto importante per il fumetto. Acquisito dalla DC che sfruttò le caratteristiche di supereroe buono e di ragazzo come tanti che si trova a diventare fin troppo in fretta adulto, Shazam è entrato nella loro scuderia a fianco di Batman e Superman. È vero, anche Aquaman (2018) cercava di incontrare i gusti degli spettatori più giovani, ma qui il risultato è nettamente superiore e fa dimenticare più di un passo falso delle avventure del eroe dal sapore mitologico. Formalmente rischioso affidare il film tratto dalle sue avventure, virato verso un pubblico familiare, ad un regista con soli due titoli alle spalle e per di più horror, ma David F. Sandberg ha dimostrato di meritare la fiducia, confezionando un prodotto gradevole che probabilmente darà inizio ad una breve saga (si parla di altri due film). Le sue precedenti opere, Lights Out - Terrore nel buio (Lights Out, 2016) e Annabelle 2: Creation (Annabelle: Creation, 2017) erano comunque professionali e, pur non tradendo le attese dei fan del genere, non disdegnavano qualche passaggio da commedia. La scelta vincente è stata di dare molta importanza alle emozioni di un quattordicenne all’interno di un corpo da adulto iperpalestrato, dei suoi rapporti di grande amicizia coi fratellastri (lui ed altri orfani sono in affido in una casa-famiglia idilliaca), del suo stupore ogni volta che scopre un nuovo potere: è imbranato, entusiasta, pasticcione, eroico, devastante, capace di salvare tante vite. Soprattutto, sa cosa sia l’amore, l’amicizia, il desiderio di essere utile agli altri e di non tradire mai le loro aspettative. Detta così, potrebbe sembrare un’opera retorica, incapace di fornire emozioni seppure con tante scene d’azione. Eppure, il divertimento non manca mai ed il pubblico non solo familiare si trova coinvolto in dialoghi divertenti, in momenti in cui il caotico incedere della storia non lascia tregua. Peccato che le sue oltre due ore di durata rischino di penalizzarlo: troppe per mantenere ben ancorato l’interesse. Il film racconta di un ragazzo orfano e disadattato che ha già cambiato vari genitori affidatari ma si trova bene nell’ultima in cui ha vari ‘fratelli’ tra cui uno disabile e appassionato di fumetti. Va a scuola, difende i deboli ma i bulli lo inseguono fino alla Metro dove lui sale, proprio a fine corsa incontrerà il vecchio Mago Shazam dotato di poteri straordinari che sta cercando da molto tempo un erede che prenda il suo posto, in quanto, il sinistro Thaddeus Sivana ha liberato i Sette Peccati Capitali, esseri potenti che possono uccidere e distruggere qualsiasi cosa: da questo momento, pronunciando il nome di Shazam si trasforma in supereroe.