Nel 1819 nella piazza Paterloo, a Manchester, si consumò un feroce massacro in cui reparti della guardia nazionale e dell’esercito inglese caricarono a colpi di sciabola 60 mila persone che stavano manifestando pacificamente per il miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie operaie e per la riforma del sistema di potere. Molti furono i morti, moltissimi i feriti fra cui donne e bambini.
Mike Leight ha diretto una rievocazione di questo terribile fatto di sangue che ha, purtroppo, un taglio decisamente televisivo, con dialoghi e perorazioni in cui, molto schematicamente, si contrappongono le ragioni degli umili a quelle dei padroni della società e delle fabbriche. Il film dura oltre due ore e mezzo e indugia a lungo sulle ragioni dei dimostranti. In poche parole, una posizione che sceglie apertamente, come è costume di questo cineasta, le parti degli emarginati anche se il risultato finale appare più una scelta più politica che storica, con la sconfitta di Napoleone a Waterloo che appare solo in poche sequenze che aprono il film. Ciò che domina è la denuncia della terribile condizione in cui sono costrette le classi operaie che stanno giustificando l’esplosione e il rilancio dell’economia britannica. In definitiva un testo di denuncia che getta nuova luce su una condizione umana e lavorativa scarsamente indagata.Il film è stato presentato in concorso all 75ma Mostra del cinema di Venezia e ha ricevuto una menzione speciale decretata dall'associazione per i Diritti Umani.