Nulla di nuovo per l’ennesimo titolo ispirato ai personaggi creati da René Goscinny e Albert Uderzo per la rivista Pilote nel 1959 e successivamente pubblicati in trentasette volumi, tradotti in oltre un centinaio di paesi.
Nulla di nuovo per l’ennesimo titolo ispirato ai personaggi creati da René Goscinny e Albert Uderzo per la rivista Pilote nel 1959 e successivamente pubblicati in trentasette volumi, tradotti in oltre un centinaio di paesi. Questo film d'animazione francese, seguito di Asterix e il Regno degli Dei (Astérix: Le domaine des dieux 2014) realizzato dagli stessi registi e sceneggiatore, arriva in tempo per festeggiare i primi 60 anni di questo straordinario comic che ha saputo raccontare con ironia i rapporti tra i furbi Galli ed i Romani visti come persone non esattamente intelligenti. Peccato che non sia stato fatto uno sforzo per creare qualcosa di più coinvolgente e nuovo, anche se la centralità del personaggio della ragazzina dimostra l’interesse degli autori verso un universo al femminile. La bravura dei creatori di questo microcosmo felice – hanno una pozione magica che dona loro straordinari poteri fisici – è di avere pensato ad un insieme di personaggi che caratterizzano vizi e pregi della gente normale, come lo sfaticato, l’iperattivo, il tontolone, il genio e così via. In questa maniera la possibilità di identificazione del pubblico con questi francesi ante litteram è notevole, e si diventa inconsci complici delle birichinate fatte da Asterix e compagni per superare con la furbizia l’inferiorità numerica e la carenza di armi di difesa. Azzeccati come personaggi di contorno i cinghiali, soprattutto i cuccioli, che offrono una delle rare note di vera allegria. Il problema del film è che, pur scorrendo bene, lo si dimentica immediatamente dopo averlo visto: un mordi e fuggi che non entrerà nella storia dell’animazione ma che difficilmente avrà posto anche nei ricordi degli spettatori più giovani. Va detto che il pubblico infantile ama più Obelix che non Asterix, per loro troppo serio e incapace di farsi identificare come un eroe da seguire: è un ragazzino come loro anche se appare fisicamente molto imponente ed elevato di statura (il suo capo è alto meno della sua metà). Storia semplice e lineare sviluppata nel lasso di 85 minuti: scelta di tempo perfetta per non essere troppo impegnativo per chi lo vede. Panoramix, il mago del villaggio gallico che dà molto filo da torcere a Cesare ed alle sue truppe, sta invecchiando e quando ha un piccolo incidente che ne limita la mobilità decide che non deve più essere l’unico a conoscere la formula della pozione magica. Assieme ad alcuni suoi fidi, si mette a girare per la Gallia alla ricerca del suo successore, ma tutti i giovani che incontra non hanno le caratteristiche idonee per quel ruolo così importante. Ormai quasi sfiduciato, scopre la soluzione.