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Le nostre battaglie Le nostre battaglie Hot

Le nostre battaglie

Cast, Crew, Infos - Cinema

Titolo originale
Nos Batailles
Sceneggiatura
Guillaume Senez, Raphaëlle Desplechin
Interpreti
Romain Duris, Laure Calamy, Laetitia Dosch, Lucie Debay, Basile Grunberger, Lena Girard Voss, Dominique Valadié, Sarah Lepicard, Cédric Vieira, Marc Robert, Kris Cuppens, Jeupeu, Valentine Cadic.
Nazionalità
Anno
Durata
98

Nel suo secondo lungometraggio, Guillaume Senez continua ad interessarsi della genitorialità dando in entrambi i suoi lavori particolare visibilità al ruolo di padre. In Keeper (2015) si occupava di due adolescenti che decidono di tenere il bimbo frutto del loro amore affrontando i giudizi e i mille problemi che da questa scelta nascono, con Le nostre battaglie - tre anni dopo - propone le difficoltà di un uomo che, dopo essere stato abbandonato senza preavviso dalla moglie, diventa responsabile unico della gestione dei due figli non sapendo da che parte iniziare. 

Il regista non giudica, ma segue i movimenti degli attori senza incombere su di loro, crea i dialoghi durante le riprese, responsabilizzando gli interpreti nella costruzione dei personaggi. Il suo metodo è quello di scrivere le battute senza farle leggere a chi le dovrà recitare: devono scoprirle e renderle proprie attraverso gli incontri col regista e gli altri interpreti. Il suo è un accompagnamento all’interno della vicenda, è la voglia di creare qualcosa di credibile, non recitato, ma vissuto in prima persona da ognuno di loro. La scelta a tratti rischia di essere controproducente perché alcune scene possono essere troppo lunghe o non completamente sviluppate o scarsamente utili per l’economia del prodotto finale. L’autore ha inserito nella storia parte del suo vissuto, con esperienze che fanno interpretare in maniera autobiografica il soggetto. Mentre stava girando Keeper si era lasciato con la compagna e madre dei suoi figli ed era nata la sua capacità di vederli con occhio differente, di capire quali fossero le esigenze mentre scopriva che sapeva ben poco di loro. Metabolizzata questa esperienza, ha pensato di portarla sullo schermo. Nel film racconta la vita di Olivier nella sua quotidianità fatta di lavoro, di impegno sindacale, di famiglia. Lo sviluppo del personaggio gli permette di parlare anche delle nuove catene di montaggio dove non si assemblano macchinari o quant’altro, ma in cui bisogna imballare e preparare in pochissimo tempo pacchi per spedire la merce comperata via Internet. Ed allora, in questo Tempi Moderni dei giorni nostri gli operai hanno cambiato il prodotto ma non i sistemi: bisogna essere sempre più veloci, non sbagliare mai se no il contratto non viene rinnovato. C’è un insieme di persone che vivono nel terrore di essere mandati via e di non potere fare fronte ai propri impegni con la famiglia e con i loro creditori. Personaggio simbolo, che vediamo all’inizio del film, è un cinquantunenne che non regge alla notizia di avere perso il posto di lavoro. Olivier è un personaggio positivo per i suoi ideali ma incapace di essere veramente utile, soprattutto a sé stesso e ai figli. Sbaglia nei rapporti coi superiori ma soprattutto con i suoi cari, a partire dalla moglie di cui non capisce i sacrifici per dargli serenità, mentre segue la casa e i figli ottenendo scarse soddisfazioni. Il marito è turbato per la sua fuga – da una cartolina inviata ai figli scopre che è tornata nella cittadina dove è nata – che sarebbe accettabile se fosse per stare assieme ad un altro uomo di cui si fosse invaghita, ma così non è. Lei fugge da una esistenza divenuta insopportabile e ingestibile pur amando profondamente i figli e, forse, anche il consorte. Tutto questo accade nei primi venti minuti, dopo ogni cosa ruota attorno ad Olivier, ai suoi dubbi, all’incapacità di accettare che la moglie non ritorni. Ben disegnati i vari personaggi di contorno come un amico poliziotto, la sorella attrice che cerca di sostituire nel cuore dei bimbi la figura della madre, la sindacalista che si è invaghita di lui, la psicologa che cerca di aiutare a ricostruire una famiglia. Molto riuscita la maturazione del figlio maggiore, ragazzino di nove anni, da bambino viziato a fratello sempre presente con la sorellina e, a tratti, padre del suo genitore.

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opinioni autore

 
Le nostre battaglie 2019-02-22 10:33:15 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
7.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    22 Febbraio, 2019
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