La befana viene di notte, regia di Michele Soavi, dichiaratamente ispirato ai classici fantasy americani degli anni Ottanta e novanta, quali ET, Goonies e Gremlins, solo per citare i più noti, è certamente adatto al pubblico dei più piccoli.
Nicola Guaglianone che ha scritto la sceneggiatura, costruisce un'avventura con al centro una giovane e insospettabile insegnante, molto amata dai suoi alunni, che alla mezzanotte di ogni santo giorno si trasforma nella Befana: un’anziana signora, intraprendente ma un po’ pasticciona che ha bisogno dello stradario per districarsi tra i comignoli e che, infischiandosene della sua età, è decisa, come ogni 6 gennaio, ad accontentare i desideri dei più piccoli. A guastare la festa ci prova Mr. Johnny, un fabbricante di giocattoli che vuole sostituirsi alla befana nel ruolo di dispensatore di regali, vendicandosi di un desiderio rimasto inesaudito al tempo in cui era bambino. Per questo orchestra il rapimento della giovane insegnante, senza però fare i conti con un gruppetto di impavidi alunni che scoperta l’identità segreta dell’insegnante accorre coraggiosamente in suo soccorso. Scontato è il lieto fine. C’è molta cura e quasi candore in questa pellicola natalizia, la cui trama tutto sommato semplice, priva forse di un tocco di ironia e “cinismo” in più e lontana dalle invenzioni e ambientazioni americane, racconta in chiave di fiaba contemporanea l’eterno conflitto tra bene e male, la contrapposizione tra egoismo degli adulti e innocenza e altruismo senza contropartite dei giovani protagonisti. Note decisamente positive vengono anche dalle prove attoriali dei due protagonisti adulti: la poliedrica Paola Cortellesi, nel doppio ruolo di insegnate-befana e Stefano Fresi, il cattivo Mr Johnny, eccellente caratterista, già noto al vasto pubblico nei panni del chimico-lavapiatti in “Smetto quando voglio”; anche e la colonna sonora, composta da Andrea Farri è ottimamente centrata sul tutta la pellicola.