Un libro, scritto da Marco Polillo e pubblicato da Piemme nel 1997, e un film spagnolo, Contratiempo (2016) scritto e diretto da Oriol Paulo, ora versione italiana firmata da Stefano Mordini e interpretato da Riccardo Scamarcio, Miriam Leone e Fabrizio Bentivoglio.
La storia è quella di un famoso manager, ha appena ottenuto il premio quale imprenditore dell'anno, che è accusato dell’omicidio della sua amante, una celebre fotografa di moda, con il cui cadavere è sorpreso all’interno di una camera d’albergo chiusa. Per difenderlo il suo difensore gli mette a disposizione alla famosa avvocatessa che si rivelerà altra cosa da quella annunciata. È un giallo di fattura ultra-classica costruito in modo da far risaltare la bravura degli interpreti e la plausibilità dei colpi di scena. Questi ultimi sono numerosi e tengono lo spettatore con il fiato sospeso sino all’ultima sequenza, anche se qualche dettaglio, sperso qua e là, preparano il pubblico ad una finale che non è eccessivamente sorprendente. Gli attori hanno un peso straordinario nella riuscita di quest’opera che si svolge, per gran parte, in luoghi chiusi o solitari, ma che ha un andamento forte anche se non originalissimo. Questo in quanto non è la prima volta che una storia è raccontata seguendo linee che mutano a seconda dei personaggi che ne sono protagonisti. Quello che ci propone il regista è un testo compatto con poche sbavature nonostante la prevedibilità di alcune situazioni. Una nota di merito particolare va a Riccardo Scamarcio che sembra uscire per la prima volta dal ruolo del bello per entrare in quello del bel tenebroso non esente da colpe o da peccati tutt’altro che veniali.