A Private War diretto dall’americano Matthew Heineman, al suo debutto come regista, è l'adattamento cinematografico dell'articolo omonimo uscito nel 2012 su Vanity Fair firmato da Marie Brenne.
Il film ripercorre la vita personale e professionale della reporter statunitense Marie Colvin al servizio del settimanale britannico The Sunday Times, la quale ha documentato in prima persona le guerre sparse per il mondo, da quelle note a quelle dimenticate: dal Medio Oriente alla Cecenia, dal Kosovo allo Zimbabwe, allo Sri Lanka, per finire con la tragica Siria, dove troverà la morte, durante l’assedio della città di Homs, il 22 febbraio del 2012. Con uno stile coinvolgente ed agile tipico dei documentari, Matthew Heineman, riesce, senza cedere alla eccessiva retorica, attraverso la figura emblematica della protagonista il cui impegno civile è stato tale da sacrificare sé stessa e la propria vita per la professione e per l’amore di testimoniare la verità, nel doppio intento: obbligarci a riflettere sul giornalismo di oggi, la sua pratica e il suo ruolo, dall’altro, interrogarci, ancora una volta, sull’assurdità dei conflitti e sul bagaglio di orrori, di dolore e sofferenze di cui sono portatori. Un bel film, duro e tragico, corroborato dalla buona prova attoriale di Rosamund Pike, nei panni della reporter statunitense.
