Thugs of Hindostan del poliedrico Viktor Acharya, è l’ultimo prodotto della potentissima industria cinematografica indiana e con un budget di 42 milioni di dollari rappresenta la pellicola più costosa sino ad oggi mai realizzata.
Tuttavia non sempre budget milionario è sinonimo di qualità e di riuscita. In due ore e 44 minuti, tanto dura il film, con dialoghi e canzoni in lingua originale sottotitolati ed effetti speciali degni di un grande kolossal, vengono raccontate le gesta di una banda di briganti capeggiati da Amitabh Bachchan, nei panni di Khudabaksh Azaad, che aspira a liberare, alla fine del 1700, l'Hindostan, questo l’antico nome del sub-continente indiano, dal dominio predatorio della Compagnia britannica dell'India orientale. A fronteggiare la minaccia, il comandante britannico John Clive che assolda un piccolo Thug, letteralmente teppista, di Awadh, Firangi Mallah, interpretato da Aamir Khan, a infiltrarsi e contrastare la minaccia. Viktor Acharya dispone di un cast di prim’ordine, anche se poco noto al pubblico occidentale ma nonostante questo non coglie l’occasione di dare al racconto un taglio originale, tutto rimane prevedile e non manca in più di un’occasione la sensazione di assistere a qualcosa di già visto.