È l’ultimo film di Paolo Virzì, era molto atteso, ma è stato accolto con qualche perplessità. Sembra un attacco concentrico agli autori e ai registi del cinema italiano nell’anno dei mondiali di calcio del 1990. Si apre con tre giovani finalisti del Premio Solinas, a Roma per l’assegnazione di questo riconoscimento portati subito a un pranzo all’aperto offerto da un produttore (Giancarlo Giannini), che sta per dichiarare bancarotta.
Una marea di sceneggiatori e di cinematografari si dilettano nel dire il peggio del peggio della loro professione e del cinema italiano. Il vincitore del premio, un insegnante siciliano, viene sballottato tra personaggi famosi, fino a essere presentato al produttore che sembra offrirgli l’universo. Discreto e puntiglioso accetta l’ospitalità della seconda concorrente, che fa uso di anfetamine ed è figlia di un politico che vive in un antico palazzo. C’è posto anche per il terzo concorrente, un giovanotto di Piombino assatanato di sesso. Le vicende dei tre costituiscono il nucleo principale del film che tuttavia trova il suo filo conduttore nelle indagini di polizia in seguito alla morte del produttore, ripescato cadavere nella sua auto. Il film si apre infatti col ritrovamento del suo corpo nel Tevere, e con l’accusa della sua giovane amante che indica i tre quali autori del crimine. In flashback quindi vengono messi in risalto i profili di sceneggiatori che odiavano il morto e la difesa dei tre, intimoriti e incalzati da un ufficiale che decide di impartirgli anche una lezione di sceneggiatura. Un finale, per così dire, a sorpresa, li scagiona e li allontana una volta per tutte dal mondo del cinema. Il film dura 110 minuti e vanta un folto gruppo di attori, da Roberto Herlizka a Paolo Bonacelli, da Andrea Roncato a Paolo Sassanelli, senza dimenticare Ornella Muti, Marina Rocco e altre signore. Resta da capire l’accanimento del regista contro i lavoratori del cinema, incluso l’immancabile coinvolgimento dei politici, in un film che fa dell’eccesso la cifra narrativa costante e che accanto ad alcuni cammei di livello abbozza tre ritratti di maniera.