Stieg Larsson è stato un valido giornalista e scrittore svedese,morto prematuramente nel 2004, che ha ottenuto il massimo successo con la Trilogia Millennium che è stata alla base di campioni di incasso cinematografici quali Uomini che odiano le donne (Män som hatar kvinnor, 2009) di Niels Arden Oplev, La ragazza che giocava con il fuoco (Flickan som lekte med elden, 2009) e La regina dei castelli di carta (Luftslottet som sprängdes, 2009) di Daniel Alfredson, Millennium - Uomini che odiano le donne (The Girl with the Dragon Tattoo, 2011) remake del primo della serie ottimamente diretto da David Fincher e interpretato da par suo dal convincente Daniel Craig.
Nei primi la protagonista era Noomi Rapace. Grazie anche al grande successo ottenuto da una mini serie televisiva. David Lagercrantz – anche lui svedese e buon novellista - è stato incaricato di scrivere un ulteriore titolo che ora viene traslato sullo schermo da Fede Alvarez, regista uruguaiano noto soprattutto per Man in the Dark (Don't Breathe, 2016) horror di buona fattura. Stravolto completamente il cast in confronto ai precedenti, i produttori chiedono al regista un film in cui c’era più interesse per la psicologia dei personaggi, per l’espressione dei volti, per una vita che proseguiva anche al di fuori dei momenti di azione. Qui è tutto azioni, peraltro con scene ben realizzate, ma si perde molto di questa eroina femminista che combatte avendo un ideale o, quantomeno, cercando di non danneggiare gli altri. Non viene completamente tradito lo spirito dei precedenti, ma chiaramente in questo si è cercato di ottenere ancora maggiore successo nel contesto del grosso pubblico che ama più la quantità di emozioni che non la qualità. Difficile non fare rimpiangere il precedente in cui David Fincher era riuscito a rendere tutte le emozioni del romanzo, dimostrando che non esiste soggetto che non possa divenire un piccolo capolavoro. Fede Alvarez non ha firmato un capitolo da ricordare, si è limitato a non tradire la fiducia dei produttori ma senza accontentare i veri fan dei personaggi nati dalla penna di Stieg Larsson. Lisbeth è una hacker dalla drammatica vita che si butta anima e corpo in ogni cosa che fa; qui indaga ancora una volta al fianco del giornalista Mikael Blomkvist. L'oggetto delle investigazioni questa volta è una rete di spie governative e dei criminali informatici che hanno come obiettivo unico l'assassinio.