7 sconosciuti a El Royal di Drew Goddard, sceneggiatore e regista, è un film costituito da 7 episodi, tanti quanti sono i personaggi, le cui storie sono tessere a incastro di un puzzle. La trama ha un prologo: siamo all’inizio degli anni ‘60 e un uomo nasconde una borsa sotto il pavimento di una stanza dell'hotel, poco dopo viene ucciso.
Una decina di anni dopo alcuni clienti, apparentemente dei perfetti sconosciuti e ciascuno con un segreto da nascondere, soggiornano, una sola notte, nello stesso albergo: una struttura decadente, che ha la particolarità di essere situata sulla linea di confine che separa la California dal Nevada, tanto da avere le camere sia nell’uno che nell’altro stato. La pellicola potrebbe essere un buon thriller, con i suoi colpi di scena e venature anche divertenti, ma manca di coesione; i troppi i temi toccati con la costruzione dei personaggi: dal maschilismo, al razzismo, alla guerra del Vietnam, fino alle sette religiose tipiche di quegli anni, non trovano la giusta mescola e, alla fine, non tutte le tessere del mosaico vanno a posto. L’aspetto migliore, oltre alla buona prova attoriale di Jeff Bridges, è la colonna sonora costituita da brani soul degli anni '60 e '70, Rock e Pop amalgamati perfettamente.