Stampa
PDF
 

Searching Searching Hot

Searching

Cast, Crew, Infos - Cinema

Titolo originale
Searching
Sceneggiatura
Aneesh Chaganty, Sev Ohanian.
Interpreti
John Cho, Debra Messing, Joseph Lee, Michelle La, Sara Sohn, Roy Abramsohn, Brad Abrell, Thomas Barbusca.
Nazionalità
Anno
Durata
102

Il giovanissimo regista statunitense di origini indiane Aneesh Chaganty è riuscito in quello che a moltissimi suoi colleghi più blasonati è risultato impossibile: innovare il linguaggio cinematografico ma, soprattutto, il modo di raccontare che utilizza unicamente immagini mediate da PC portatili.

Tutto passa attraverso a questo sempre più invasivo mezzo di dialogo ma anche archivio di emozioni, di dati, autentico silente protagonista della nostra vita. Il ventiseienne autore – è anche soggettista e co-sceneggiatore – inizia il film proponendo brevi video della vita felice di una famigliola di origini orientali: compleanni, primo giorno di scuola, vacanze, avvenimenti importanti per chiudere questi intensi dieci minuti con la malattia della madre e la successiva morte. Da qui inizia il vero film con il rapporto tenero ma non facile tra il padre e la figlia sedicenne che esige di avere una propria vita. Ligia alle poche regole che il genitore le impone – telefonare frequentemente, dire dove è, dargli elementi per poterla eventualmente raggiungere – la vita dei due prosegue in serenità fino a quando la ragazza diviene non raggiungibile preoccupando l’uomo che ne denuncia la scomparsa. Quello che lo stupisce maggiormente è che la ragazza abbia lasciato a casa il suo computer, oggetto che mai abbandona. Dapprima deve trovare le password, poi inizia ad aprire tutti i documenti per trovare una traccia, un nome, un volto che gli possa fornire un aiuto per ritrovarla. In questo modo scopre che la ragazza gli dice piccole o grandi bugie – ad esempio, non va più a lezione di piano e tiene per sé i 100 dollari che dovrebbe dare all’insegnante – si addentra in Facebook e scopre che i tanti segnati come amici spesso non la conoscono o, quantomeno, mai la hanno incontrata. La denuncia fatta dal regista nei confronti di questo modo di comunicare, di vivere è molto forte: tutto può essere finzione, ogni cosa può essere manipolata, la nostra vita non è più poggiata sui sicuri pilastri di rapporti umani veri. Il thriller, che è in grado di sorprendere e di essere particolarmente coinvolgente, praticamente parte da questo punto, e sviluppa tutti quegli elementi che si presentano in maniera disordinata e che l’uomo riesce a mettere assieme creando una traccia che potrebbe portarlo al ritrovamento della figlia. Assieme a lui la Polizia o, meglio una investigatrice che prende molto a cuore il caso anche perché ha un figlio della stessa età, e, forse, può capire di più il dramma del padre. Vari sottofinali giustificati dallo sviluppo logico della vicenda, scene drammatiche girate sotto la pioggia, emozioni mai urlate ma spesso vissute con silente dolore. Tutto attraverso tre PC: quello del protagonista assieme al diario visivo della figlia e all’oggetto con cui lavora la poliziotta. Ci abituiamo a seguire tutto soltanto attraverso un monitor in cui vediamo il protagonista manovrare con abilità la barra degli strumenti, il pannello di controllo, il cestino, icone, aprire più documenti assieme: sono tutti elementi che richiamano al desktop di un computer. Questo ScreenLife movie è magico, il monitor diviene l’unica forma visiva che vediamo traslata sul grande schermo in un film che si deve definire sperimentale per la capacità di coinvolgere in una realtà virtuale tanto bella quanto pericolosa: la macchina da presa diventa un tutt’uno con un portatile. Quello che siamo abituati a considerare un oggetto utile per la nostra vita di tutti giorni, diviene invasivamente il protagonista della nostra esistenza. Tra i consulenti ci sono programmatori di Google (sicuramente un po’ di pubblicità) con le spasmodiche ricerche che avvengono attraverso questo motore proposte in un montaggio scattante, emotivamente a tratti disturbante. Nonostante la giovanissima età, Aneesh Chaganty lavora nel cinema da 10 anni (ha realizzato per primo nel 2008 il bel corto The Sound of Evanescence) e in questo debutto nel lungometraggio dimostra di essere davvero bravo, potenzialmente un vero nuovo autore che potrebbe rinvigorire il cinema d’oltreoceano. Ha in post-produzione un horror di cui si dice bene, Run, e varie idee nel cassetto che non aspettano altro se non di essere portate sul grande schermo. Anche in questo caso, la sceneggiatura l’ha realizzata a quattro mani con il trentacinquenne Sev Ohanian, imprenditore e investitore americano di Internet che scrive anche per il cinema: uno che il mondo della Rete lo conosce davvero bene.

 

Image Gallery

Searching
Searching
Searching

opinioni autore

 
Searching 2018-10-23 13:02:36 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
8.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    23 Ottobre, 2018
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni
Trovi utile questa opinione? 
00
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Recensione Utenti

Nessuna opinione inserita ancora. Scrivi tu la prima!

Voti (il piu' alto e' il migliore)
Giudizio complessivo*
Commenti
    Per favore inserisci il codice di sicurezza.
 
 
Powered by JReviews