Il film racconta, seppure in maniera romanzata, fatti realmente accaduti occupandosi di un gruppo di pompieri che combatterono con grande abnegazione per tentare di spegnere l'incendio di Yarnell Hill, avvenuto in Arizona nel 2013, in cui persero la vita 19 membri della squadra. Yarnel è una cittadina di poco meno di 700 persone a un’ottantina di miglia da Phoenix. Causato da un fulmine e reso inarrestabile dal forte vento, l'incendio arrivò a coprire circa 800 ettari prevalentemente boschivi trovando facile esca in una prolungata siccità che affliggeva la regione.
I Granite Mountain Hotshots, questo il nome della squadra che ha combattuto sempre in prima linea questa difficile battaglia, forse erano anche organizzati non benissimo ma contò più il loro corale coraggio che non su certe mancanze. Proprio mentre la California sta nuovamente bruciando appare questo discreto film apparentemente più sincero di certi prodotti catastrofici che ormai fanno parte di un filone molto amato a Hollywood. A tratti troppo esplicativo, forse sarebbe stato più coinvolgente se fosse stato più corto (per l’oceanico mercato cinese sono stati tolti 18 minuti). Le scene dell’incendio sono innegabilmente ben realizzate, ma si punta fin troppo a raccontare la vita normale di questi eroi – alcuni si capisce subito che moriranno – che lasciano casa e famiglia consci che potrebbero non farci ritorno. La sceneggiatura si dilunga un po’ troppo sulla formazione della squadra, su elementi dissimili tra di loro che divengono un tutt’uno, sull’agiografia in stile yankee di persone normali che per il bene di tutti sono disposti a qualsiasi cosa. Il quarantaquattrenne Joseph Kosinski – che ha debuttato alla regia con il discreto Tron: Legacy (Tron, 2010), come opera seconda ha il buon Oblivion (2013) e in questo periodo sta realizzando Top Gun: Maverick con Tom Cruise – in questa sua terza esperienza dirige in maniera corretta, ma gli manca un minimo di originalità, la bravura nell’inserire nella narrazione un po’ più di tensione. Nonostante la spettacolarità di certe scene, al film manca di ritmo, pathos e di capacità di creare un forte coinvolgimento emotivo. Da noi esce con 10 mesi di ritardo ed è accompagnato da incassi non soddisfacenti. Il cast, coralmente valido, non sempre riesce ad evitare le secche ben presenti nella storia. Un gruppo di vigili del fuoco della cittadina di Prescott (Arizona) sono i primi (e unici) pompieri a raggiungere il grado di specializzazione più alto, con responsabilità d’intervento in tutti gli Stati Uniti, per debellare i più terribili incendi, soprattutto boschivi. Quando si trovano davanti a questo Oceano di fuoco vincono ma non senza avere lasciato sul campo molte vittime.