Affidata alla regista Trish Sie – molta gavetta televisiva e in video ma con esperienza nel lungometraggio solo con il mediocre film romantico-musicale Step Up All In (2014) – la terza parte di Pitch Perfect è il classico prodotto in cui tutto è volto a giustificare musica, concerti e povertà di idee.
Questa amata saga ha incassato oltre 400 milioni di dollari in tutto il mondo e costa davvero poco: perché cambiare la formula inventata a tavolino da esperti produttori e basata su di un romanzo amato dagli adolescenti? Da un punto di vista commerciale tutto funziona, ma non come nei precedenti titoli anche perché tutto è realmente troppo prevedibile, il canto a cappella è un po’ passato di moda e le interpreti sembra non abbiano ancora imparato a recitare. Prodotto che forse potrebbe funzionare in televisione, al cinema dimostra troppi limiti narrativi. La sceneggiatura sviluppa un’idea precotta, incapace di interessare. Le ragazze che durante il liceo avevano vissuto il bel sogno di potere diventare persone baciate da un eterno successo sono diventate giovani donna frustrate incapaci di fare qualcosa di buono da sole, fallite che non hanno nessuna possibilità di essere felici. Questo taglio non è stato molto gradito dal pubblico di riferimento che vuole unicamente sognare un futuro radioso. Non solo, le ragazze ora non sono nemmeno più tanto amiche e si riuniscono sperando soltanto di potere riassaporare il piacere della notorietà, ma per farlo si accodano al cantante di successo del momento di cui sperano di potere aprire il concerto. Questo è uno sbaglio non da poco: la saga aveva ottenuto successo grazie al sogno al femminile; qui le ragazze accettano, o subiscono, il maschilismo. Il film ha incassato benino ma non si ha notizia (per fortuna!) che se ne voglia fare una quarta parte. Ora si sono laureate e inserite nel mondo reale dove cantare a cappella non basta, nonostante la vittoria al campionato mondiale, le Bellas si ritrovano divise e scoprono che non ci sono grandi prospettive per fare musica con la propria voce né potere lavorare grazie alla laurea. C’è una manifestazione a favore delle Forze Armate in Europa e questa è per loro l’occasione di riunirsi con un tour oltre oceano. Questo improbabile gruppo di nerd si riuniscono per fare musica per un’ultima volta.