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Salvato si trova al capezzale le tre figlie che vivono in altrettante nazioni (Italia, Spagna, Francia) e che non vede da anni. La rimpatriata ha dapprima toni ruvidi, poi scivola in una riconciliazione popolata dai drammi di tutti: una figlia teme di avere un tumore, laltra ha un marito feticista, la terza deve vedersela con un compagno ubriacone e consapevolmente cornuto. Il finale, nonostante le scivolate verso la comprensione reciproca, ha un taglio pessimista. Il film muove su tre strade senza avere il coraggio di sceglierne una e percorrerla sino infondo. E un omaggio al cinema di un tempo (molte le citazioni di Pietro Germi e Bruno Corrucci), un saggio di direzione dattori e un piccolo monumento alle doti di Diego Abatantuono. Ancora una volta una serie dipotesi multiple, nessuna delle quali assunta sino in fondo. In poche parole, è un film non spiacevole, ma privo di reale consistenza espressiva.
valutazione: 1 2 3 4 5
Regia: Pupi Avati; sceneggiatura: Pupi Avati; interpreti: Diego Abatantuono, Vanessa Incontrada; Violante Placido, Inés Sastre, Francesca Neri, Gianfranco Barra; produttore: Antonio Avati; musica: Riz Ortolani; fotografia: Cesare Bastelli, Pasquale Rachini; montaggio: Amedeo Salfa; scenografia: Giuliano Pannuti; costumi: Stefania Consaga, Maria Fassari; società produttrici: Duea Film, Medusa Film, Sky; nazionalità: Italia; anno di produzione: 2007; durata: 99 min.