Tuo, Simon porta la firma del regista de Il club dei cuori infranti (The Broken Hearts Club: A Romantic Comedy, 2000), film del debutto che ha anche scritto, e di Tre all'improvviso (Life as We Know I, 2010), un’altra commedia romantica dal taglio narrativo convenzionale in cui, però, si parla di omosessualità e dell’amore tra due giovani che, dopo avere a lungo chattato, scoprono di essere compagni di scuola e di essere fatti l’uno per l’altro.
Il nuovo film è costruito sapientemente ed è stato pensato per un pubblico amante di storie col lieto fine. Per questo del dramma vissuto dal diciassettenne per accettare la sua diversità e dei rapporti con quelli che riteneva amici, ci sono accenni ma non fanno parte degli interessi né degli sceneggiatori né del regista. Tratto dal best seller Non so chi sei, ma io sono qui di Becky Albertalli, è costruito a tavolino in maniera molto accurata con la prima ora utilizzata per fare conoscere la normalità di rapporti tra amici e con la famiglia, per poi virare verso il melodramma e concludersi come prevedibile love story. La trentacinquenne scrittrice statunitense ha debuttato nel mondo dell’editoria proprio con Simon vs. the Homo Sapiens Agenda (questo il titolo originale) che le è valso vari premi quale migliore romanzo per adolescenti. Ovviamente, non aveva voglia di scandalizzare o di inviare qualche messaggio. Ne è sorto un film accurato nella messa in scena, ma poco importante per quanto riesce o vuole trasmettere del tema centrale della storia. Ogni cosa è edulcorata, tutti vogliono bene a tutti, i vigliacchi si pentono di esserlo stati, le persone tradite nella fiducia (il protagonista inventa varie cose per potere condurre lui il gioco con i compagni) perdonano con un sorriso. Può essere che in qualche parte del mondo questo accada, ma sinceramente si ha l’impressione di vedere il qualunquismo imperante sopra ogni cosa, semplificando qualsiasi problema per evitare al pubblico di pensare. Del resto, a parte i due film di cui è stato regista e che possono essere definiti sentimentali, Greg Berlanti ha scritto soprattutto per la televisione e in ambito di serial per mamme felici quando piangono. Era ovvio che anche in questa occasione ripetesse un po’ il cliché che ben conosce. Protagonista il ventiduenne Nick Robinson (ma dimostra i 17 anni del suo personaggio) con vasta esperienza televisiva; sembra che piaccia molto alle teenager. Adolescente vive serenamente all’interno di una famiglia convenzionalmente felice di cui lui è il Principe e la sorellina, appassionata di cucina, la Principessa. Tutto bene se non dovesse combattere con la sua natura sessuale, considerata dalla società diversa. Chatta con un anonimo che si fa chiamare Blue, se ne innamora senza averlo mai visto, sembra pronto a dichiararsi gay ma un nerd che si sente da lui tradito svela ogni cosa attraverso ai dialoghi scambiati tra i due e rende ogni cosa sporca. Complicazioni e lieto fine di rigore.