Il sessantenne Raja Gosnell ha debuttato come attore in una buona commedia, Anime gemelle (The Lonely Guy, 1984) e ora, a 40 anni, ha iniziato a dirigere. Non è un grande regista, ma sicuramente è uno che il proprio mestiere lo conosce, e bene.
Si è specializzato in un cinema indirizzato alle famiglie, con alcuni titoli di discreta qualità che hanno avuto buon riscontro al box office. Solo per citarne alcuni la sua opera prima Mamma, ho preso il morbillo (Home Alone 3, 1997), Mai stata baciata (Never Been Kissed, 1999), Big Mama (Big Momma's House, 2000) e due film basati sugli omini azzurri creati da Peyo, I Puffi 1 e 2 (The Smurfs 1 and 2, 2011/2013). Quello che lo ha più caratterizzato è stato la ormai lunga serie di titoli con protagonisti animali (cani, soprattutto) realizzati con una tecnica mista in cui l’animazione si unisce in maniera molto funzionale alle scene girate con attori in carne ed ossa. Sono suoi Scooby-Doo (2002) e Scooby-Doo 2: Mostri scatenati (Scooby-Doo 2: Monsters Unleashed, 2004), ma anche il brutto ma di grande successo Beverly Hills Chihuahua (Ci uauh a) (Beverly Hills Chihuahua, 2008). Ovvio che si sia pensato a lui per questa ennesima vicenda i cui protagonisti sono un cane ed un umano, ma quello che appare più singolare è lo sforzo (riuscito) della Eagle Pictures di trasformare un mediocre film come in un evento importante. Tra i doppiatori Cristiano Malgioglio, Barbara D'Urso, Marco Bocci, Claudio Amendola, Fabio Canino, Carolina Crescentini, Nino Frassica, Giorgio Panariello, Marco Masini e tanti altri nome noti, che sono riusciti a creare personaggi differenti da quelli pensati dagli sceneggiatori d’oltreoceano. Cristiano Malgioglio, cagnetta ex star, è godibilissimo ma anche gli altri, ben diretti da Massimiliano Alto con l’edizione italiana curata dal esperto Francesco Marcucci, riescono a creare una certa magia. A questo va aggiunto che tutti gli artisti coinvolti hanno devoluto il loro compenso all'OIPA - Organizzazione Internazionale Protezione Animali di cui sono divenuti testimonial, ed il successo è assicurato. Il film non è né peggio né meglio dei precedenti, è sicuramente adatto ad un pubblico familiare e non pretende di insegnare qualcosa. È uno spettacolo di intrattenimento, professionale e senza troppe pecche, per fortuna anche non troppo lungo. Un cane poliziotto, esperto e molto amato, deve far partecipare ad un’operazione assieme ad un imbranato agente del FBI e per di più sotto copertura. Il cane è l’umano, l’animale il genio del bene che permetterà di fare arrestare trafficanti illegali di animali. Il tutto sullo sfondo di una Las Vegas che cerca sempre più di presentarsi come una Disneyland per famiglie.