La Lux Vide, che ha appoggiato il progetto di questo film, è una società di produzioni prevalentemente televisive che ha come mission titoli o legati alla religione o, quantomeno, dal chiaro stampo cattolico pensati per famiglie. Non a caso, era stata fondata da Ettore Bernabei, uomo RAI da sempre vicino a questo mondo.
Miniserie televisive con nomi molto chiari su quanto possono contenere – La Bibbia (13 episodi dal 1993 al 2002), Storie di Santi (11 episodi dal 1997 al 2012), Gli amici di Gesù (4 episodi tra il 2000 ed il 2001) – e altre attualmente in programmazione entrate ormai di diritto nella storia dell’intrattenimento RAI degli ultimi anni. Basta ricordare che sono loro prodotti Che Dio ci aiuti (dal 2011 e tuttora in programmazione) con Elena Sofia Ricci, Un passo dal cielo (dal 2011 e tuttora in programmazione) inizialmente con protagonista Terence Hill ed ora sostituito da Daniele Liotti, Don Matteo (dal 2000, giunto all’undicesima stagione). Ovvio che, alla richiesta di Terence Hill, quasi ottantenne, di potersi cimentare nella seconda regia dopo il fallimentare Don Camillo (1983) girato negli USA – era il remake del film omonimo del 1952 diretto da Julien Duvivier, ispirato ai racconti del volume Mondo piccolo (1948) di Giovanni Guareschi – ci sia stato il loro appoggio. Risulta come produttore Paloma 4 Production, nata dalla Paloma che aveva finanziato il precedente e che è molto vicina all’attore veneziano che ha scelto un’ambientazione a lui nota – quella dei suoi innumerevoli western con Bud Spencer a cui è dedicato il film – per una storia on the road in cui mischia i generi, creando una vicenda positiva di amicizia tra due persone molto dissimili: una giovane donna e un cavaliere solitario che viaggia su una Harley Davidson. C’è poco del contenuto del libro di Carlo Carretto, denuncia di certa Chiesa, e moltissimo dei western che lo hanno reso famoso con tanto di padellate, risse, botte da orbi in cui nessuno si fa male. È un prodotto innocuo, scarsamente interessante ma che potrebbe ottenere un certo riscontro al box office per la sua notorietà. La speranza è che venga al pubblico la voglia di vedere o rivedere alcuni titoli ormai cult quali I quattro dell’Ave Maria (1968), Lo chiamavano Trinità (1970) e Il mio nome è Nessuno (1973). Thomas, in sella alla sua motocicletta affronta un viaggio solitario verso il deserto spagnolo. Durante i preparativi incontra Lucia che sconvolgerà tutti i suoi piani. Con lei si trova in una situazione che non aveva previsto a causa di due delinquenti che le vorrebbero fare del male. Quando finalmente riesce a raggiungere il traghetto diretto a Barcellona, la giovane si imbarca insieme a lui. Alcuni giorni da solo e poi lei che lo raggiunge su di un altopiano che si affaccia su di un canyon.