Uscito in contemporanea un po’ in tutto il mondo, Rampage è un film che assomiglia a tanti altri e che basa il suo eventuale successo sull’utilizzo di effetti speciali dell’ultima generazione (il budget ha superato i 120 milioni di dollari).
Perfetto per essere visionato sul grande schermo di un buon cinema con sonoro adeguato, si consuma nel tempo della durata di una maxi confezione di pop corn. E’ il classico prodotto pensato come usa e getta, in cui poco conta l’eventuale bravura degli attori o l’originalità della sceneggiatura. Viene definito d’avventura o d’azione, e forse questi sono i generi che più gli si addicono, ma è praticamente non classificabile se non in una eventuale nuova categoria di Kolossal della noia. Sì, perché l’esplosione visiva può reggere per un po’ di tempo, ma poi lascia spazio solo a qualche sbadiglio. È nato ispirandosi al videogame Rampage uscito nel 1987, gioco in cui la distruzione regnava sovrana. Il player sceglieva quale perfido impersonare tra un gorilla, un dinosauro e un lupo mannaro e con loro doveva cercare d’annientare le più importanti città statunitensi. Qui un po’ di storia (banale, in verità) c’è, ma se si pensa che è stata scritta da quattro persone, ci si domanda se non si poteva fare meglio. A dirigere l’esperto Brad Peyton regista già due volte di Dwayne “The Rock” Johnson, Viaggio nell’isola misteriosa (Journey 2: The Mysterious Island, 2012) e San Andreas (2015). Il suo è un lavoro diligente e professionale ma, in mancanza di idee, non riesce a realizzare qualcosa di interessante. L’ex lottatore sta diventando un buon attore e anche in questa occasione riesce a dare una certa ironia al suo personaggio: sembra quasi volere dire al pubblico che è lui il primo a sorridere di certi passaggi poco credibili della storia. Il primatologo Davis Okoye è un uomo schivo che ha legame indissolubile con un gorilla silverback straordinariamente intelligente di cui si occupa dalla nascita. Un esperimento genetico sbagliato dai risultati catastrofici trasforma il docile animale in un’enorme creatura furiosa. A peggiorare le cose, ben presto si scopre che altri animali sono stati modificati nello stesso modo, un lupo del Wyoming e un coccodrillo della Florida. Mentre questi nuovi predatori devastano il Nord America, l’uomo si allea con uno strambo e poco affidabile ingegnere genetico per creare un antidoto, facendosi strada attraverso un campo di battaglia in continua evoluzione, per impedire catastrofe globale ma anche per salvare il nuovo King Kong particolarmente violento, un tempo suo sincero amico.