Sofia Viscardi è una delle tante youtuber che è stata spinta a divenire scrittrice grazie alla notorietà acquisita e al desiderio degli editori – Mondadori, in questo caso – di scoprire giovani scrittori in grado di dialogare con le nuove leve, percentualmente poco interessate alla narrativa.
Tanto per essere originale – ogni libro di questi nuovi virgulti sembra uguale a quelli che ingombrano gli scaffali delle librerie – ha scritto un banale romanzo di formazione con protagonisti adolescenti. 20 anni compiuti da poco, con i suoi seicentomila fan, lei è una delle ragazze di Youtube più amate e fa tendenza di qualsiasi cosa parli o tratti. La protagonista è Margherita, una ragazza di diciassette anni (sedici nel film). Attraverso i suoi occhi e quelli dei suoi amici si dovrebbe capire meglio il mondo dei teenager, mondo estremo in cui la gioia riempie il cuore e lo fa palpitare in maniera esplosiva, ma in cui c’è spazio anche per le sconfitte cocenti, per situazioni di sconforto notevoli. Francesca Mazzoleni, anche lei giovane ed alla sua opera prima – è nata a Catania nel 1989 e si è diplomata a Roma in Regia al Centro Sperimentale di Cinematografia nel 2015 – dopo avere fatto l’assistente a Marco Danieli per La Ragazza del Mondo, dimostra buona padronanza del mezzo filmico ma ha dato troppa fiducia ad un gruppo di giovanissimi che in più di una scena danno l’impressione di leggere anziché recitare, oltretutto, non sempre la presa diretta riesce a fare capire bene il dialogo. La storia è banale e piatta, non vi è nemmeno un piccolo colpo di scena – a parte gli strani dolori che la protagonista ha avuto anni prima - o qualche cosa che non possa essere previsto. Bello lo sfondo di una Milano non sempre nota – anche se non può mancare la Torre Velasca – ma sono tratteggiati in modo troppo convenzionali gli eroi a cui è stato dato il peso del film. Piacerà, forse, agli adolescenti, un po’ meno ad un pubblico più adulto. Margherita (Meg) e i suoi amici, quattro adolescenti che condividono tutto da un’alba milanese, a un rifugio sul tetto, la camicia di jeans, la musica nelle cuffie, la scuola e i primi baci. Niente, o quasi, è tenuto celato agli altri. È una storia d’amore e amicizia in quel particolare momento della vita che è l’adolescenza, quando ogni evento è di estrema importanza, ogni emozione è assoluta, dove il passato e il futuro non hanno posto, solo il presente esiste ed interessa. Peccato che poco venga spiegato e tanto fatto subire allo spettatore che tale rimane per tutta la durata del film.