Francesco Prisco, con i due titoli che precedono questa commedia un po’ particolare, aveva dimostrato il suo interesse per Napoli e dintorni (tra l’altro, è nato a Frattamaggiore nel 1976). Sceneggiatore di Gomorroide - Il film (2016) di Raffaele Ferrante, Domenico Manfredi, Francesco De Fraia e anche regista dell’episodio Luba in Vieni a vivere a Napoli (2016), si era occupato della città partenopea in maniera convenzionale, con stereotipi un po’ ingombranti.
Qui non la si nomina o quasi e gli eroi si ribellano alla malavita dimostrando di avere grinta e voglia di combattere per un sopito amore che è tornato ad essere protagonista della loro vita di coppia. Peccato che la sceneggiatura non riesca mai ad essere convincente – ci sono delle voragini tra le varie parti – con un uomo tranquillo che diviene giustiziere senza troppa credibilità, una donna prevaricatrice che diventa agnellino al fianco del marito divenuto leone. Oltretutto, in una famiglia monoreddito in cui l’uomo è un modesto impiegato di autoscuola per cui riesce difficile pensare ad un matrimonio di livello per la figlia (ma, si sa, queste follie possono accadere): oltre a questo, l’uomo si carica di un mutuo di 750 euro al mese per la nuova casa. Non solo, ad un certo momento comprano un Camper tra i più lussuosi in commercio. In questa carenza di chiarezza e di logica, due ottimi attori come Rocco Papaleo e Laura Morante si perdono per strada, e mai riescono a credere a quanto fanno e dicono. Gli altri, meno che macchiette solo abbozzate, hanno una resa nella storia ancora meno valida. Finito di girare nei primi mesi del 2017, il film ha avuto vita difficile e solo ora, con più di un anno di ritardo e grazie alla distribuzione della VIDEA, riesce ad uscire in un numero limitato di sale italiane. L’idea iniziale non era malvagia, ma nelle mani sbagliate è divenuta una commedia monca che non fa ridere né tantomeno pensare. Una coppia di mezza età conduce una vita priva di sussulti: istruttore di scuola guida lui e operatrice volontaria lei, vivono senza emozione le giornate tutte uguali. Danno la loro casa alla figlia incinta che si sta per sposare, comprano con mutuo una bella villetta in zona malfamata di Napoli. Una notte tre criminali si introducono in casa loro lasciando degli scatoloni dal contenuto probabilmente illegale. Accùppatura è il nome della pratica criminale che costringe i due malcapitati a custodire in casa merce illecita, senza possibilità di denunciare il fatto e col rischio di passare un guaio con la legge. Trascorrono i giorni stressati dai delinquenti e dagli sguardi sospettosi del vicinato, ma questo ha donato loro una carica di adrenalina e la voglia di sentirsi nuovamente vivi.
