Il quarantaseienne Ernest Cline su occupa da più di venti anni in maniera quasi maniacale di Internet e cultura pop: scarso guadagno ma la capacità come pochi di immergersi nel mondo del futuro in maniera completa.
Nel 2010 ha pubblicato il suo primo romanzo Player One (Ready Player One) di oltre 600 pagine nell’edizione nelle librerie italiane e ha venduto i diritti dello stesso alla Warner Bros. con l'obbligo di ingaggiarlo per scrivere la sceneggiatura nel caso si fosse deciso di trasporre sul grande schermo il suo testo. La casa di produzione statunitense, dopo quattro anni dall’aver acquisito i diritti del libro, ha iniziato, nel 2014, la ricerca del regista contattando Christopher Nolan, Robert Zemeckis, Matthew Vaughn, Edgar Wright e Peter Jackson, tutti non interessati per varie ragioni. Nel marzo del 2015 Steven Spielberg ha accettato di girare il film che è stato realizzato nel giugno 2016 ed è apparso sugli schermi dopo un lungo e travagliato lavoro di montaggio e rimontaggio. Il regista – che non è tra gli sceneggiatori – non è riuscito ad imporre le proprie idee e ha diretto un decoroso prodotto in cui conferma il suo grande mestiere ma in cui quasi mai riesce a cogliere la zampata, lo stupore e il coinvolgimento per un insieme di scene esteticamente perfette ma narrativamente spesso inesistenti. Spiazza – positivamente – una splendida riproposta di Shining (The Shining, 1980) di Stanley Kubrick in cui aggiunge qualche zombie. È un film divertente, ben calibrato, capace anche di divertire per le reazioni dei giovani eroi che il film non avevano mai visto e non sono certo pronti ad affrontare quelle paure vere e molto coinvolgenti. Oltre due ore di un prodotto che sembra tratto da un videogioco in cui si tenta di spiegare l’informatica, gli stessi videogiochi e quant’altro ai giovani che questo mondo conoscono probabilmente meglio che non il regista. Nel 2045 il nostro pianeta è sovrappopolato e inquinato ai massimi livelli, si vive in container impilati e ogni cosa fa pensare che la fine del mondo possa essere vicina. L'unica fonte di svago per l'umanità è l'OASIS, un programma di realtà virtuale sviluppato da un geniale programmatore. Alla sua morte, il mondo virtuale, che vale miliardi di dollari, verrà dato in eredità alla prima persona che riuscirà a risolvere una serie di Easter Eggs disseminati nell'universo delle App. Fra i milioni di persone che si cimenteranno nell'impresa c'è anche un nerd diciottenne sovrappeso, appassionato di videogames e giochi di ruolo che trova quattro alleati nel mondo parallelo degli Avatar.
