La figura di Maria Maddalena è sempre stata motivo di polemiche e discussioni per la Chiesa Cattolica. Sin dai tempi lontani questa donna fu individuata come una peccatrice (prostituta) e solo recentemente la Chiesa ha accettato di qualificarla come la prima e una delle più fedeli discepole del Cristo, forse come la sua compagna di vista.
Il regista australiano Garth Davis, esperto in cinema pubblicitario e televisivo, ha diretto una Maria Maddalena dominata dalle tinte femministe. Un film in cui la santa è la punta di lancia, anche contro gli altri discepoli, del rigore della fede e della fiducia nel Messia. Ne emerge un testo originale nella struttura, costruito con piglio realistico e girato, per buona parte, a Matera, negli stessi luoghi in cui Pier Paolo Pasolini (1922 – 1975) aveva realizzato Il vangelo secondo Matteo (1964). La povertà dei paesaggi e la miseria delle condizioni di vita della donna e dei suoi familiari si sposano con la sua volontà di fare il bene degli umili, mentre gli apostoli cadono nell’errore di concepire la missione del Messia come un momento della riscossa dal giogo romano. In questo un risalto particolare ha l’immagine di Giuda che accetta di seguire Gesù solo per ricongiungersi ai famigliari, morti per fame, e tradisce il maestro proprio per affrettare quel ricongiungimento. Da notare cha anche su questa figura la Chiesa ha discuso e discute tutt’ora. Dunque, non si tratta di una rivoluzione materiale, bensì di percorso spirituale e questo lo coglie dal primo momento solo Maria Maddalena. Il film ha un incedere lento e maestoso che rende giustizia, in tempi di cinema adrenalinico, alla riflessione e alla spiritualità. In questa luce la presa di posizione femminista diventa un tema aggiuntivo in una proposta decisamente inusuale e non agiografica. Fa piacere incontrare, in tempi di continua esaltazione della forza e dell’opportunismo, una motivazione pacata sul ruolo che le donne hanno avuto nella storia e il contributo che vi hanno dato anche a costo di pagare prezzi immani in termini di dolore e lacrime.