Anne-José Madeleine Henriette Bénard, meglio conosciuta come Cécile Aubry (1928 – 2010]), è stata una grande artista che ha spaziato dal balletto al cinema dove, a 21 anni, era protagonista di Manon (1949) di Henri-Georges Clouzot che ha vinto a Venezia il Leone d’oro. Una carriera brevissima ma con buoni successi – si ricorda anche il primo film francese a colori diretto da Christian-Jacque Barbablù (Barbe-Bleue, 1952), il matrimonio con il pascià di Marrakech e, dopo il divorzio, a trent’anni si dedicò principalmente alla scrittura per ragazzi creando Belle et Sébastien (ragazzo e cane) ma anche Poly (ragazzo e cavallo).
Nelle trasposizioni televisive, entrambe dirette da lei, il protagonista era il figlio Mehdi El Glaoui tra gli interpreti anche del primo film della trilogia cinematografica, Belle & Sebastien (Belle et Sébastien, 2013). I libri li aveva scritti per il figlio, ma milioni di persone li hanno letti e ora, con i film sceneggiati da Juliette Sales e Fabien Suarez – autentici creatori dei personaggi così amati dai bambini – visti come eroi di un mondo in cui i ragazzini hanno coraggio e divengono vincenti. Cambiati i registi, tutti quantomeno professionali, ma non è mutata quell’atmosfera familiare in cui tutto è bene e dove i cattivi sono sconfitti. In prodotti di questo tipo non bisogna cercare di scoprire capolavori, è sufficiente che si basino su sceneggiatura funzionali ed in cui tutto è elementare, facile da capire. Capita troppo spesso che ci siano prodotti votati ad un pubblico infantile con passaggi per loro non comprensibili. Clovis Cornillac parla della riconquista dell’amore del padre verso il figlio che lo contesta, della sua accettazione di una donna al suo fianco, ma anche del rischio che la nuova famiglia si trasferisca in Canada sradicandolo da quelle terre che lui tanto ama. Siamo nel 1948, la seconda guerra mondiale è terminata da poco ed è ancora nell’aria (se ne parla anche se in maniera marginale) ma da parte di tutti c’è lo sforzo di iniziare una nuova vita. Oltreché agli splendidi panorami e all’amore per i cani, qui si aggiunge il personaggio di un cattivissimo – volutamente caricato per non spaventare i più piccoli – interpretato dallo stesso regista, attore molto attivo in televisione qui alla sua seconda regia cinematografica. Sempre più nel personaggio dopo che lo ha interpretato 3 volte, il Sebastien del tredicenne Félix Bossuet riesce a coinvolgere emotivamente: per ora si limita a dare vita solo a questo superbuono con la giusta grinta per non farsi calpestare da chicchessia. Sebastien è cresciuto, ha 12 anni e con Belle sono inseparabili, ma ora la famiglia si è allargata con l’arrivo di tre splendidi cuccioli. Quando scopre che il padre assieme alla nuova moglie si vuole trasferire in Canada è disorientato e si sente tradito. La situazione si complica con l’arrivo di un brutto ceffo che dice di essere proprietario di Belle e la rivuole indietro. Il ragazzo farà di tutto per non separarsi dalla sua migliore amica, trovando in sé coraggio dettato dall’amore per l’animale.