Un vecchio detto afferma che, ogni tanto, anche i grandi artisti dormono. Clint Eastwood deve aver sonnecchiato a lungo nel corso della lavorazione di Ore 15:17 - Attacco al treno, visto che si tratta del peggior risultato di una carriera lunga ed encomiabile: il regista – attore ha 88 anni e ha firmato più di 50 titoli.
Il film è divido in tre parti. La prima racconta l’infanzia dei tre protagonisti, gli stessi che nella realtà furono attori dello sventato attentato terrorista sul treno Amsterdam – Parigi. La seconda è un catalogo di belle immagini, ad uso apertamente turistico, di Roma, Berlino, Amsterdam. La terza, la meno lunga di tutte comprese le immagini documentarie della lunga cerimonia di concessione della Legione d’Onore agli intrepidi protagonisti da parte del Presidente François Hollande (1954), racconta la lotta fra i due militari e un civile americani con Ayoub al-Qahzzani, un terrorista di 25 anni già noto alla polizia. Il marocchino voleva compiere un massacro sul treno che collega la città olandese a quella francese ed è stato fermato dagli statunitensi con l’aiuto di un inglese. È nota la predilezione del regista per le posizioni conservatrici: è stato sindaco indipendente della cittadina californiana di Carmel-by-the-Sea dal 1986 al 1988, è fra i supporter di Donald Trump ed è uno sponsor della NRA (National Rifle Association), l'organizzazione che agisce in favore dei detentori di armi da fuoco degli Stati Uniti d'America e per la libertà del porto d'armi. In altre parole questo cineasta non aveva mai fatto mistero delle sue posizioni politiche, posizioni che serpeggiavano anche in opere ben più strutturate come Una 44 Magnum per l'ispettore Callaghan (Magnum Force, 1973) di Ted Post e Il cavaliere pallido (Pale Rider, 1985) diretto e interpretato da lui stesso. In quest’ultimo caso, invece, siamo dalle parti del cinema di pura propaganda, un può come accadeva nei film dì esaltazione dell’esercito USA apparsi sui nostri schermi negli anni cinquanta.