Christopher Landon è una regista che ha una certa frequenza con il cinema horror (Manuale scout per l'apocalisse zombie, 2015 - Il segnato, 2014) e una vena particolarmente sensibile all’erotismo. Auguri per la tua morte aggiunge a queste predilezioni quella per la citazione di altri film ritenuti, a torno o a ragione, classici.
Nel caso specifico il regista si rivolge sia al cinema studentesco, sia a quello orrorifico, sia, infine, ad un’altra opera. Per quanto riguarda il primo tema basta tenere presenta l’ambientazione in un’università con tanto di confraternite – maschili e femminili – che monopolizzano il campo. Il cinema horror, poi, permea l’intera produzione basata come è sulla vicenda di una ragazza che, nel giorno del suo compleanno, si sveglia consapevole che vive sempre lo stesso giorno e che sarà aggredita nella notte da un assassino che vuole ucciderla e indossa una maschera beffarda, simbolo della squadra di calcio dell’ateneo. Il riferimento ad un altro testo, infine, (solo per citare un esempio: Ricomincio da capo, 1994, di Harold Ramis), fa parte del gioco ed è espressamente ammesso nei dialoghi del film. Nel complesso la confezione è molto accurata, così come non mancano gli accenni umoristici tesi a ridurre il livello della tensione. In altre parole un prodotto industriale d’alto livello che utilizza in modo sapiente e non banale ricordi e preferenze di una parte cospicua del pubblico.