Piccolo, grande film, girato nel 2015 e arrivato sui nostri schermi grazie alla Academy 2, è tratto dal best-seller dello svedese Fredrik Backman L’uomo che metteva in ordine il mondo, pubblicato in oltre 30 paesi, candidato a 2 premi Oscar tra cui quello prestigioso per il miglior film straniero.
La vicenda potrebbe essere interpretata come una divertente commedia – ed in effetti si sorride varie volte – ma è soprattutto un dramma vero, la vita di un pensionato cinquantanovenne che non sa godersi la vita e che è divenuto nemico di tutti i vicini che lui riprende per qualsiasi tipo di irregolarità, dal parcheggio in luoghi non concessi alla raccolta differenziata, dal rumore al gatto che fa la pipì proprio sul cancello che porta a casa sua. Si racconta di questo rompiscatole, figura che non manca in nessuna comunità, una persona che sembra essere felice solo quando può creare disagio agli altri. Nel suo passato c’è una donna che lui ha molto amato, moglie innamorata, mancata da poco tempo. Ad indurirlo ancora di più, la morte della madre avvenuta quando era poco più che un bimbo con la conseguente educazione troppo dura del padre che pretendeva si comportasse come un adulto. Tutto questo gli è rimasto dentro e non gli permette di vedere il bello del mondo, tanto che decide di suicidarsi. Hannes Holm, brillante regista svedese molto noto in patria, utilizza i flash back per farci conoscere meglio questo burbero di cui inizialmente vediamo solo l’insopportabile esteriorità. Impariamo a capirlo, a giustificarlo, forse ad amarlo. E scopriamo che ha un cuore d’oro e che vorrebbe essere capito, rispettato, accettato. Tema importante è la diversità sia sua nei confronti degli altri sia quella della famiglia iraniano -svedese che si trasferisce nella casetta vicino alla sua. Sarà proprio la donna – con le sue difficoltà di essere accettata ma con grande serenità nel raffrontarsi al mondo - che lo aiuterà a capire che forse anche per lui ci può essere un futuro migliore. Da commedia noir si trasforma in commedia di sentimenti, ma questa trasformazione non sempre funziona come dovrebbe: il pubblico rimane spettatore di quanto accade sullo schermo senza essere troppo coinvolto. Buono il cast, piacevole la regia, il tutto per un film gradevole anche se non da ricordare. Ove è un burbero vedovo e pensionato, che diversi anni prima era stato rimosso dalla carica di Presidente dell'Associazione dei condomini, nonostante questo, continua a controllare la zona con maniacale attenzione. Quando nella casa vicino alla sua si trasferisce la famiglia Parvaneh composta da una ragazza di origine iraniana sposata con uno svedese e madre di due bambine, l'approccio negativo alla vita di Ove viene messo alla prova dando vita a una inaspettata amicizia, divenendo l’amato nonno e scoprendo di avere un cuore d’oro.