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Cast, Crew, Infos - Cinema

Titolo originale
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Sceneggiatura
Philippe Lacheau
Interpreti
Philippe Lacheau, Elodie Fontan, Julien Arruti, Tarek Boudali, Didier Bourdon, Nathalie Baye, Nawell Madani, Medi Sadoun, Vincent Desagnat, Alice Dufour.
Nazionalità
Anno
Durata
90

Presentato come la più divertente commedia francese dell’anno, fa pensare immediatamente alla bassa qualità dei prodotti transalpini o alla scarsa affidabilità di certi messaggi promozionali. Sì, perché in questo film le risate sono ridotte al minimo sindacale come l’originalità di una sceneggiatura che non ha saputo rendere un soggetto tutto sommato interessante decorosamente in situazioni e dialoghi.

Le speranze c’erano, visto che il comico francese Philippe Lacheau era stato l’artefice assieme Julien Arruti di quei Babysitting 1 (2014) e Babysitting 2 (2015) autentici campioni di incasso. I due, sempre accomunati nella sceneggiatura e nell’interpretazione, ripropongono lo schema vincente del comico quasi assoluto ma in questa occasione si impantanano in una love story che riduce lo script ad una scoppiettante commedia solo in alcuni momenti, tentando anche di parlare di morale col desiderio del protagonista di confessare tutto alla fidanzata e soprattutto di non fare tradire la sua madre dal padre che cerca di portarsi a letto esuberante – ma poco dotata artisticamente – cantante alla ricerca del successo anche attraverso un video in rete senza Like. L’uomo è interpretato, con bravura, dall’algerino Didier Bourdon, ma la sua mimica facciale e la recitazione nervosa non sono sufficienti per rendere realmente interessante il film. Il tormentone è rappresentato dal regista che varie volte cerca di capire senza successo il segreto del calcio rotante di Jean-Claude Van Damme e sconfiggere gli avversari del momento: ma anche questo funziona per poco. Il peggio lo si ha nel finale che sa di appiccicato lì per donare un happy end prevedibile e incapace di convincere, soprattutto antitetico alla morale della ragazza che cede alle lusinghe del suo fidanzato di professione bugiardo. Da notare che, come ormai succede fin troppo spesso (anche il film di Natale con Christian De Sica ha questa origine) ai prodotti che hanno buon riscontro oltralpe, anche i diritti della sceneggiatura del film sono stati comperati in Italia, in attesa di un non indimenticabile remake. Del resto, Bisio docet, sembra proprio che questa formula, che impoverisce ulteriormente il valore dell’idea iniziale, qui da noi funziona e bene. Un brillante trentenne ha creato una società per realizzare qualsiasi tipo di alibi per clientela in grado di permetterselo. Insieme al socio ed al nuovo dipendente sviluppano stratagemmi incredibili per fornire scuse perfette a uomini impegnati in trasferte extraconiugali. L’incontro con una bella ragazza che detesta gli uomini che mentono gli complicherà la vita e lo costringerà a nascondere la sua vera attività. Come se questo non bastasse, al momento della presentazione ai genitori scopre che il padre della ragazza è un suo cliente a cui lui dovrebbe fornire l’alibi.

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opinioni autore

 
Alibi.com 2017-10-02 09:30:36 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
6.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    02 Ottobre, 2017
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