Il cinquantaduenne Alessandro Valori ha una buona militanza nel cinema quale assistente di registi del livello di Lina Wertmuller, Sergio Corbucci, Paolo e Vittorio Taviani. Ha nel suo arco vari cortometraggi e il debutto nel lungometraggio con il non riuscito Radio West (FM. 97) (2002) che raccontava vita ed emozioni di tre italiani che scelgono di fare i volontari in Kosovo: tra gli interpreti, Pietro Tarricone e quella che sarebbe divenuta la sua compagna, Kasia Smutniak.
Non particolarmente riuscito il secondo, Chi Nasce Tondo... (2008) su due cugini alla ricerca di nonna fuggita da casa di riposo. Il terzo è stato quel Come Saltano i Pesci (2015) che ha visto l’incontro tra il regista e Biagio Izzo, confermato in Tiro libero nonché del protagonista e sceneggiatore (nonché produttore) Simone Riccioni tra l’altro coautore dei libri su cui il regista si è basato per realizzare i due ultimi film. Forse una adesione emotiva troppo forte del protagonista - che nel film è molto coinvolto forse in troppi ruoli - e una certa fragilità narrativa fanno di questo titolo un’occasione perduta per parlare di temi socialmente molto importanti. Viene spesso in mente Braccialetti rossi televisivi ma, forse, con un ulteriore rincaro del contenuto pietistico Vedendo la struttura narrativa, viene in mente che – forse – potrebbe essere più adatto al piccolo schermo in cui la lacrimuccia è parte indispensabile di tante proposte. Il protagonista è uno straviziato campione sportivo, tanto ricco quanto strafottente con tutti, anche quelli che gli dimostrano amicizia. Ci si aspetta che gli accada qualcosa di brutto – è una storia in cui la MORALE è al centro di ogni cosa – infatti gli viene diagnosticata una distrofia muscolare. Questo è solo l’inizio di un dramma che mette a dura prova il protagonista e gli spettatori, con qualche prevista apertura per un lieto fine e tanta demagogia. Troppe idee, tante situazioni, tanto pressapochismo con scorciatoie poco efficaci, lo spreco di personaggi e situazioni appena accennate. Se le intenzioni bastassero, questo film sarebbe un capolavoro ma, purtroppo, il risultato è asfittico e spesso noioso. Il film probabilmente ha buone possibilità di circuitazione televisiva visto che è stato coprodotto da uno dei più geniali manager del cinema italiano, Iginio Straffi e dalla sua milionaria Rainbow creatrice delle Winx. Peccato che, mal utilizzati, tra gli interpreti ci siano i bravi Antonio Catania, Nancy Brilli, Paolo Conticini e Jacopo Barzaghi. Un ricco super campione di basket, giovane e bello, ha fan che stravedono per lui, ragazze disposte a offrirgli compagnia, Tutti ripagati col suo strafottente modo di confrontarsi con gli altri. La sua esistenza spensierata ha un grave stop quando gli viene diagnosticata una distrofia muscolare che gli toglierà molto della sua spensieratezza. Come non bastasse, è costretto da un giudice a fare tre mesi di servizi sociali allenando una squadra di disabili. Questo sarà l’inizio per lui di una nuova vita.