Sofia Coppola ha tratto L’inganno dal romanzo A Painted Devil scritto da Thomas P. Cullinan nel 1966 e da cui Don Siegel (1912 – 1991) trasse, 1971, La notte brava del soldato Jonathan (The Beguiled). Siamo in presenza, quindi, di un rifacimento che aggiunge ben poco all’originale sottraendogli invece la fascinosa interpretazione di Clint Eastwood, qui sostituito dallo scialbo Colin Farrell.
Un altro lieve punto di differenza è l’ottica, tutta al femminile, con cui la regista conduce questa storia, ambientata in piena guerra di secessione americana, di un gruppo di donne – dalle adulte alle bimbe – rimaste a presidiare una scuola per ragazze, attiva nel profondo sud degli Stati Confederali. Un giorno trovano, gravemente ferito, un caporale nell’esercito nordista rimasto separato dal suo regimento. Lo curano con il proposito di consegnarlo appena possibile ai confederati. I giorni passano e la presenza dell’unico maschio sollecita le voglie delle donne che finiscono col contenderselo e farlo cadere rovinosamente da una scala. La ferita si è riaperta e, a questo punto, non resta che amputargli una gamba. Quando il militare si rende conto di ciò che gli è stato fatto va su tutte le furie, s’impossessa di una pistola e, di fatto, segrega le donne. A questo punto signore mature e ragazzine decidono di avvelenarlo e sbarazzarsi di lui. La regista aggiunge al film di un tempo una confezione accurata e ricca di suggestioni pittoriche, ma non innova quasi in nulla il vecchio testo che rimane ancora ben saldo nella memoria degli spettatori.