A Dunkerque, in inglese Dunkirk, sul lato francese della Manica, si consumò, durante la seconda guerra mondiale, una delle battaglie simbolo di questo conflitto. Gli eserciti francese e inglese si trovarono accerchiati in una sacca che coinvolgeva quasi un milione di combattenti. Se non fossero riusciti a sganciarsi e a ripiegare in Inghilterra l’intero conflitto sarebbe finito con una disfatta per gli alleati.
Il premier britannico Winston Churchill diede ordine di tentare di salvare il salvabile, i soldati britannici prima degli altri. Nel maggio del 1940 quando, in soli dieci giorni, quindici divisioni dell'esercito francese erano state distrutte dalla travolgente offensiva dei tedeschi. I resti di questa armata si ritrovarono, assieme a due divisioni territoriali britanniche bloccati nella sacca con i nemici che li spingevano da Sud con il mare alle spalle. Cristopher Nolan ha dedicato a questa disfatta, che storicamente si collocò, invece, fra le maggiori vittorie alleate, Dunkirk un film super-spettacolare pieno atti eroici, parole roboanti, gesti coraggiosi. Poco male se nel film non compiano neppure di sguiscio i soldati indiani che si battevano assieme alle truppe britanniche o se non c’è segno del contributo alla battaglia dei coloniali francesi o se gli stessi militari transalpini hanno un ruolo di comparse quasi fastidiose. Ciò che conta è l’ariosità dello scenario, la maestria della messa in scana di situazioni disparate. Il cinema, si sa, non segue i binari della storia, che spesso tradisce proficuamente. In altre parole il film di Cristopher Nolan è un prodotto valido qualsiasi sia lo senario in cui è immerso. Un prodotto roboante a cui non si può chiedere d’insegare la storia né di farla rivivere con le sue mille contraddizioni (perché Hitler bloccò l’invasione dalla Gran Bretagna contro il parere di alcuni fra i suoi generali? Per quali ragioni il premier britannico decise che ad essere salvati fossero solo i soldati inglesi?). In altre parole un film da guastare per lo sfarzo abile che propone, non certo per essere letto come in saggio storico.
http://www.imdb.com/title/tt5013056/