Diario di una schiappa è il primo libro di una serie di best seller scritti da Jeff Kinney dal 2007. Il primo volume racconta con grande ironia le sfortunate vicende di un ragazzino di undici anni, dopo questo sono venuti altri testi e, in pochi anni, lo scrittore ha venduto 60 milioni di copie segnando l’inizio di uno tra i più importanti fenomeni editoriali per ragazzi degli ultimi anni.
L'autore, nonostante l’enorme successo, nato fumettista che ha trovato il successo grazie a siti Internet, preferisce continuare nella sua attività lavorativa in una società editoriale online dove progetta e sviluppa giochi in rete, Nel tempo libero si diverte ad immaginare nuove avventure per il suo imbranato ragazzino undicenne. Qui siamo alla quarta puntata cinematografica, di cui solo la prima è stata firmata da Thor Freudenthal, Diario di una schiappa (Diary of a Wimpy Kid, 2010). Le altre sono state affidate al bravissimo animatore inglese David Bowers che ha lavorato con Robert Zemeckis alla realizzazione di Chi ha incastrato Roger Rabbit (Who Framed Roger Rabbit, 1988) per poi collaborare per anni con l’Amblimation Studio di Steven Spielberg e, in seguito, con la DreamWorks Animation. E’ lui che ha stabilizzato il successo di questa saga per ragazzini imponendo un livello accettabile a storie tutto sommato molto prevedibili. La chiave del successo è legata ad un umorismo cattivo, del tipo che ha fatto ottenere successo a vari personaggi del fumetto: Paperino ne è un esempio eclatante. La sceneggiatura, scritta anche dal quarantaseienne creatore di questa famiglia normale, non cerca il dialogo con gli adulti e questo può essere un limite anche se, in realtà, è una caratteristica vincente per un pubblico infantile che riesce ad immedesimarsi in tutte le ingiustizie vissute dal giovane eroe, un nerd con fratello maggiore particolarmente sadico e un fratellino che è divenuto il centro della famiglia. Il personaggio negativo in assoluto è la madre che, in nome della buona educazione dei figli ma anche spinta da un marito autoritario, impone regole castranti che hanno l'apice nel sequestro di cellulari e computer oltreché nel costringere i giovani mangiare sano ma senza alcuna gioia. Tratto dal nono romanzo della serie, è scoppiettante nelle scene d’azione – fin troppe – e meno interessante nei dialoghi. La cattiveria, il sadismo allo stato puro è rappresentata dal figlio maggiore, dark e musicista frustrato, perfido fino alla stupidità e interpretato dal bravo attore televisivo Charlie Wright, con un volto particolarmente interessante. Un undicenne attende con ansia le vacanze estive, ma i suoi sogni sono frustrati dalla decisione di sua madre di compiere il viaggio in auto per una durata superiore ai quattro giorni per arrivare dalla bisnonna che compie novant’anni. Niente cellulari o quant’altro di elettronico, dieta sana e priva delle cose buone ma che fanno male, la famiglia deve vivere strettamente assieme nell’auto troppo piccola per contenere anche i bagagli che sono messi su una vecchia barca trainata a rimorchio. Come se questo non bastasse, durante il viaggio incontrano varie volte una famiglia a loro ostile. Complicazioni di vario tipo.