Strano film che unisce situazioni da commedia quasi comica a momenti che dovrebbero essere drammatici. Un mix che raramente funziona e ciò crea un certo disinnamoramento per quello che succede sullo schermo. L’idea iniziale è tratta da un discreto romanzo dovuto allo scrittore e saggista statunitense Dave Eggers. Le sue opere sono gradite al cinema, tanto da avere dato vita a vari short e al mediocre The Circle (2017) diretto da James Ponsoldt e interpretato sempre da Tom Hanks.
Tuttavia è anche buon soggettista e sceneggiatore che ha scritto Nel paese delle creature selvagge (Where the Wild Things Are, 2009) di Spike Jonze, American Life (Away We Go, 2009) di Sam Mendes e Promised Land (2012) di Gus Van Sant. Dati questi precedenti dello scrittore, ci si domanda quale possa essere la ragione per cui non abbia partecipato all’adattamento del libro: forse, ne avrebbe esaltato maggiormente la magia. Lui e Tom Tykwer avevano lavorato assieme quando il regista tedesco si era occupato di Erano solo ragazzi in cammino. Autobiografia di Valentino Achak Deng (What Is the What: The Autobiography of Valentino Achak Deng, 2006) diventato la base per una miniserie televisiva. In questa occasione si percepisce poco del romanzo e delle sue atmosfere. Ogni cosa è presentata in maniera fredda e, alle volte, con poco collante per tenere assieme le varie parti. Si inizia con un tono da commedia brillante, legata all’incontro del protagonista con un tassista che dovrebbe rappresentare la filosofia della vita tranquilla di un arabo che vive in un luogo troppo caldo per agitarsi. Si prosegue con una parte, sicuramente più malinconica, in cui l’uomo d’affari alla sua ultima spiaggia – ha bisogno di denaro e non ha la sicurezza di un lavoro fisso – si accorge di avere sulla schiena un lipoma che, oltretutto, sanguina. Su esso ripone le sue paure, le insicurezze, lo colpevolizza per i suoi insuccessi. Vive in attesa del incontro col Re e, intanto, è tempestato di telefonate dai suoi capi che vogliono risultati. Qui l’incontro con una dottoressa di religione mussulmana che lo cura e rischia di essere tacciata di poca serietà morale perché lo visita senza la presenza di altre persone. E’ questo il clou della storia, si capisce subito che tra loro nascerà una liaison ma anche qui la sceneggiatura è poco convincente: la cultura araba non è tenuta nemmeno lontanamente in considerazione e questa donna, appena divorziata, gli si concede fin troppo in fretta. La terza fase è legata al nuovo ottimismo dell’uomo, al suo desiderio di abbandonare per sempre gli Stati Uniti a cui lo legano fin troppi brutti ricordi (a parte la figlia ventunenne che adora), alla certezza di avere dal destino una nuova chance. Tom Tykwer è noto soprattutto per Lola corre (Lola rennt, 1998). L’incontro con Tom Hanks lo ha avuto col film di fantascienza Cloud Atlas (2012) co-diretto con Lana e Lilly Wachowski. Coprodotto da 5 nazioni, ma in associazione anche con altre, il film è stato iniziato nel marzo 2014 con riprese realizzate soprattutto in Marocco, l’unico paese in cui hanno ottenuto il permesso di girare e che avesse caratteristiche simili all’Arabia Saudita ed agli Emirati Arabi. Due anni di attesa e poi una limitata distribuzione in vari paesi, ora con tre anni di ritardo giunge in Italia. Costato 30 milioni di dollari, ha incassato molto meno. L’impressione che si ha è che il regista abbia voluto semplificare fin troppo l’intreccio, dicendo e non spiegando varie cose quali il rapporto del protagonista col padre che lo colpevolizza per i suoi fallimenti e la figlia studentessa universitaria che col sorriso lavora come cameriera perché il padre non le paga le tasse. Uomo d’affari in crisi per rimettersi in pista vola in Arabia Saudita nel tentativo di concludere con il Re la vendita di un sistema di trasmissione immagini. Inizialmente disorientato dalle usanze locali per lui incomprensibili e provato dall’attesa del Monarca che tarda a riceverlo, grazie al supporto emotivo ottenuto da strambo tassista e da una brava (e bella) dottoressa, riacquista fiducia in se stesso e pensa a un futuro migliore.