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Tutti gli uomini del re ·· Tutti gli uomini del re ·· Hot

Tutti gli uomini del re ··

Image Tutti gli uomini del re (All The King’s Men) è il titolo di un romanzo di Robert Penn Warren (1905-1989) in cui si racconta l’ascesa e la caduta di un giovane politico che arriva dal nulla alla carica di Governatore della Luisiana, lo stato più povero degli USA. Ci riesce usando abilmente idealismo e demagogia, promesse ai ceti poveri e intrighi con i potenti. Il finale sarà tragico, così come preannuncia il titolo, tratto dalla filastrocca di Humpty Dumpty, un personaggio della narrativa infantile utilizzato anche da Lewis Carroll nei due libri su Alice, che cadde talmente in basso che non riuscirono a sollevarlo neppure tutti i cavalli e tutti gli uomini del re. Da questo libro Robert Rossen ha tratto, nel 1949, un film che ha vinto, nel 1950, ben tre premi Oscar. Steven Zaillian, sceneggiatore di rilievo (The Interpreter, 2005; Gangs of New York, 2002; Mission: Impossible,1996; Schindler's List, 1993) passato dietro la macchina da presa, propone una nuova versione di quest’opera, spostandone l’ambientazione nel 1954, conto la metà degli anni quaranta che fa da sfondo al romanzo.

Il nuovo film è sontuoso nell’ambientazione, magnifico nell’interpretazione, in particolare quella di Sean Penn, ma rimane freddo nella comunicazione con la platea. E' un confezione magnifica, ma quasi priva d’anima e scarsamente legata, sia alla realtà di ieri – di cui si limita a proporre una messa in scena scenograficamente ricca – sia di quella d’oggi. Ciò fa sì che vi circoli un facile refolo antipolitico, più umorale che razionalmente motivato. L’andamento del racconto, poi, non evita alcune pesantezze stilistiche, come la predilezione per le scene buie, che intralciano senza motivo il fluire della storia.Da questo libro Robert Rossen ha tratto, nel 1949, un film che ha vinto, nel 1950, ben tre premi Oscar. Steven Zaillian, sceneggiatore di rilievo (The Interpreter, 2005; Gangs of New York, 2002; Mission: Impossible,1996; Schindler's List, 1993) passato dietro la macchina da presa, propone una nuova versione di quest’opera, spostandone l’ambientazione nel 1954, conto la metà degli anni quaranta che fa da sfondo al romanzo. Il nuovo film è sontuoso nell’ambientazione, magnifico nell’interpretazione, in particolare quella di Sean Penn, ma rimane freddo nella comunicazione con la platea. E' un confezione magnifica, ma quasi priva d’anima e scarsamente legata, sia alla realtà di ieri – di cui si limita a proporre una messa in scena scenograficamente ricca – sia di quella d’oggi. Ciò fa sì che vi circoli un facile refolo antipolitico, più umorale che razionalmente motivato. L’andamento del racconto, poi, non evita alcune pesantezze stilistiche, come la predilezione per le scene buie, che intralciano senza motivo il fluire della storia.

valutazione: 1 2 3 4 5

Regia: Steven Zaillian; soggetto dal libro omonimo di Robert Penn Warren; sceneggiatura: Steven Zaillian; interpreti: Sean Penn, Jude Law, Anthony Hopkins, Kate Winslet, Mark Ruffalo, Patricia Clarkson, James Gandolfini, Jackie Earle Haley, Kathy Baker, Talia Balsam; produttori: Scott Budnick, James Carville, Andreas Grosch, Michael Hausman, Ryan Kavanaugh, Ken Lemberger, Mike Medavoy, Arnold Messer, Todd Phillips, Andreas Schmid, David Thwaites, Steven Zaillian; musica: James Horner; fotografia: Pawel Edelman; montaggio: Wayne Wahrman; ricerca attori: Avy Kaufman; scenografo: Patrizia von Brandenstein; direzione artistica: Gary Baugh; arredamento: Tricia Schneider; costume: Marit Allen; società produttrici: Columbia Pictures Corporation, Phoenix Pictures, AKM Productions, VIP 3 Medienfonds, VIP 4 Medienfonds; nazionalità USA / Germania; anno di edizione: 2006; durata: 140 min.

 

     

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