Questa volta la grande macchina disneyana non è riuscita a realizzare un film che possa essere considerato interessante o riuscito, anche se sicuramente il gradimento del pubblico non mancherà. Con una gestazione lunghissima, iniziata prima che il quarto capitolo fosse distribuito, con Terry Rossio alla sceneggiatura il cui script agli inizi del 2013 è stato completamente rifatto da Jeff Nathanson che avrebbe dovuto coinvolgere Johnny Depp quale coautore; ma questo non è accaduto, creando invece una apparente tensione tra l’attore e la produzione.
Previsto per uscire nelle sale nel 2015, è stato posticipato al 2016 per poi essere nuovamente ritardato al 2017, a causa dei grandi costi della realizzazione (oltre 250 milioni di dollari, circa il doppio con i costi di diffusione). Le riprese erano iniziate in Australia nel febbraio del 2015, dopo l'incentivo dato alla Disney di 20 milioni di dollari da parte del governo australiano, e sono terminate nel luglio del 2015. Due registi - i norvegesi Joachim Rønning e Espen Sandberg, che in coppia avevano già realizzato su sceneggiatura di Luc Besson il terribile Bandidas (2006) interpretato da Penélope Cruz e Salma Hayek ma anche i discreti Kon-Tiki (2012) e Max Manus (2008). Il film è stato fatto da una miriade di collaboratori (gli aiuti o assistenti di regia sono oltre 20) e con l’esigenza di affidare a due montatori, l’esperto Roger Barton, di cui si ricorda l’ottimo lavoro fatto nei Transformers, e Leigh Folsom Boyd che aveva fatto bene in due Fast & Furious, il tentativo di rendere fluido un carrozzone di oltre due ore. Delusione per molte spettatrici, Johnny Depp appare pochissimo e ci si domanda quale sarà il suo apporto in Pirates of the Caribbean 6 previsto per il 2018 e affidato solo a Espen Sandberg. Tutto è basato sugli effetti visivi, con in più l’utilizzo di stunt man che si muovono seguendo un balletto molto ben realizzato, dove gli attori poco fanno e sono scarsamente valorizzati. L’impressione che si ha è di vedere un girato in cui siano stati apportati molti tagli ed in cui non sempre risulta logico il filo narrativo. Lo spettacolo c’è ed il pubblico sembra gradirlo; risulta azzeccata l’aggiunta di personaggi che possono essere d’aiuto agli sceneggiatori per non fare impantanare nella noia la Saga dei Pirati. Jack Sparrow deve affrontare una flotta di marinai ridotti allo stato di fantasmi guidati dal capitano Armando Salazar, fuggiti dal Triangolo del Diavolo a bordo della Silent Mary con l’intenzione di ucciderlo. Jack si avvia alla ricerca del leggendario tridente di Poseidone, che può diventare la sua unica speranza di salvezza, stringendo un'alleanza con l'astronoma Carina Smyth e il giovane marinaio della Royal Navy Henry Turne. Assieme, questa Armata Brancaleone dei mari riesce a temporeggiare, a combattere ed a vincere.
