Il sessantenne Chris Wedge, regista del primo L'era glaciale (Ice Age, 2002) nonché di Robots (2005) ed Epic - Il mondo segreto (Epic, 2013), abbandona il mondo dell’animazione per dirigere il suo primo film con attori in carne ed ossa. Per essere più precisi, qui convivono le due tecniche – gli effetti visivi sono fin troppo presenti - e, a tratti, è difficile capire quale sia la più importante.
Il vero protagonista del film è Creech, un simpatico mostro che si trasforma nel motore del Truck – camion inutili che tanto successo hanno negli States, con le enormi ruote utilizzate spesso per schiacciare auto ed altri mezzi – di uno sfigato studente liceale del provinciale Nord Dakota. Un’idea non nuovissima, ma che poteva funzionare se supportata da una sceneggiatura robusta, in grado di reggere i suoi oltre 100 minuti. Molto simile, come input, a Un maggiolino tutto matto (The Love Bug, 1968) – lì era un’auto ad essere vivi, qui i motori che le fanno muovere – di quel pur mediocre film non riesce ad ottenere la stessa complicità degli spettatori che difficilmente riescono ad essere coinvolti in quanto accade sullo schermo. Troppo caos, frastuono, inutile gigantismo in scene create semplicemente per dare emozioni col 3D, inserisce tra i suoi temi un poco convinto inno alla difesa della Natura, di un ecosistema che noi continuiamo a martoriare. Innegabilmente, il mostro è molto simpatico e la sua storia di amicizia – e complicità - col ragazzo funziona benino, ma non basta per rendere interessante uno spettacolo più visivo che contenutistico. In questo suo primo live action Chris Wedge dimostra di non conoscere altro modo di raccontare se non quello del cinema d’animazione, e questo suo limite porta a non creare un vero film: siamo di fronte ad una fragile favoletta in cui l’empatia con i pur ben selezionati personaggi – il mondo della high school ha donato al cinema d’oltreoceano ben altre occasioni di divertimento – non riesce mai a scattare. Cattivi cattivissimi, buoni più furbi che intelligenti, una sussurrata giovanilistica love story e loro, i mostri non esteticamente originalissimi ma con occhioni particolarmente espressivi: molto più di quelli degli interpreti in carne ed ossa. Questa specie di Fast & Furious senza Vin Diesel non funziona e, anzi, annoia. Un tipico nerd che mai ha conosciuto la popolarità si imbatte casualmente – ed inizialmente avendone molta paura - in uno strano essere solo apparentemente sinistro. Ne diventa amico e, insieme a una spigliata compagna di studi di cui è forse innamorato, cerca di salvare la creatura dai cattivissimi proprietari di una società petrolifera che durante perforazioni e lavori di scavo hanno scoperto queste nuove forme di vita; per evitare che si fermi la loro attività estrattiva perdendo ingenti guadagni, decidono di sacrificare la nuova specie e portare a termine i lavori. Per aiutare questi simpatici diversamente normali, i ragazzi utilizzeranno i trucks, guidati con l’ausilio delle stesse creature a mo’ di motore vivente. Inevitabile lieto fine.
