Il cinema danese sta conoscendo una nuova primavera. Lo stimolo è venuto dalle intuizioni stilistiche di Lars Von Trier. Invenzioni di linguaggio, non di teoria, visto che quellelaborata del gruppo da lui fondato, Dogma, appare assai fragile. Dopo il matrimonio (Efter brylluppet) di Susanne Bier è lultimo succoso frutto di questa vendemmia. Jacob Petersen ha trascorso venti anni in India ad occuparsi dei bambini abbandonati.
Ora il suo istituto è in gravi difficoltà finanziarie e potrà evitare la chiusura solo con nuove donazioni. Un magnate danese si dichiara disposto a mettere mano al portafogli, ma pretende che Jacob venga a Copenhagen per ufficializzare la richiesta e firmare i documenti del caso. Condizione che nasconde ben altre intenzioni, visto che il volontario è stato il primo compagno dellattuale moglie del ricco finanziatore. Di più non diciamo per non svelare il cuore stesso del film che, come spesso capita alle cinematografie nordiche, ama rovesciare i primi giudizi che cinduce a dare sui personaggi e ad indagare a fondo sui triboli e i contorcimenti della coscienza.
La regista, di cui ricordiamo Brødre (Fratelli, 2004) ed Elsker dig for evigt (Cuori aperti, 2002), ritorna sul tema dei rapporti familiari e dellintrecciarsi di relazioni amorose. Lo fa usando un racconto dai toni apertamente melodrammatici, impugnando stilemi apparentemente televisivi (primi e primissimi piani) e rincorrendo la realtà senza lenocini di sorta (si noti la quasi totale assenza di commento musicale). Il film è commuovente, molto bello, toccante nelle emozioni che scucita e avvincente nei ragionamenti che propone. Da non perdere.
valutazione: 1 2 3 45
Regia: Susanne Bier; sceneggiatura: Susanne Bier, Anders Thomas Jensen; interpreti: Mads Mikkelsen, Sidse Babett Knudsen, Rolf Lassgård, Stine Fischer Christensen, Mona Malm; produttori: Karen Bentzon, Gunnar Carlsson, Peter Garde, Peter Aalbæk Jensen, Sisse Graum Olsen; musica: Johan Söderqvist; fotografia: Stine Hein, Ole Kragh-Jacobsen, Morten Søborg, Otto Stenov; montaggio: Pernille Bech Christensen, Morten Højbjerg; ricerca attori: Lene Seested; scenografia: Søren Skjær; arredatori: Rasmus Kjær Flensborg, Louise Lönborg, Christina Lorentz, Vicki Møllgaard, Tine Hieronymus Nielsen, Morten Rosenmeier; costume: Manon Rasmussen, Signe Sejlund; società produttrice: Zentropa Entertainments; nazionalità: Danimarca Svezia; anno di edizione: 2006; durata: 120 min.