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Lasciati andare

Cast, Crew, Infos - Cinema

Titolo originale
Lasciati andare
Sceneggiatura
Francesco Bruni, Davide Lantieri, Francesco Amato.
Interpreti
Toni Servillo, Verónica Echegui, Carla Signoris, Luca Marinelli, Pietro Sermonti, Carlo Luca De Ruggieri, Valentina Carnelutti, Giulio Beranek, Vincenzo Nemolato, Giovanni Storti.
Nazionalità
Anno
Durata
100

Il trentanovenne torinese Francesco Amato è arrivato al suo terzo lungometraggio di fiction – nel campo del documentario ha diretto titoli interessanti - ma non dimostra di avere acquisito uno stile interessante o, quantomeno, migliore professionalità. Ma che ci faccio qui! (2006) era un’anonima commedia giovanilistica, Cosimo e Nicole (2011) si occupava del G8 a Genova: nessuno dei due aveva convinto.

Qui, pur disponendo di un protagonista del livello di Toni Servillo, confeziona un mediocre film che vorrebbe essere comico, costringendo l’attore a interpretare un personaggio poco credibile e mal definito, taccagno ed ebreo, incapace di mettersi in gioco, estremamente pigro, assolutamente poco positivo. Il risultato finale, se si valuta la realizzazione tecnica e narrativa, è molto deludente mentre se si giudicano gli interpreti – anche i vari comprimari tra cui il Giovanni Storti di Aldo, Giovanni e Giacomo – il livello raggiunge una buona sufficienza. I limiti nascono soprattutto da una sceneggiatura debole, incapace di fornire un minimo di spessore a un film che non regge i 100 minuti di durata. Pochissime le trovate, inesistenti i colpi di scena, poco convincente la descrizione della grigia vita di uno psicanalista che fa trapelare troppo spesso nell’ambito del suo lavoro la sfera della vita privata. Toni Servillo è messo a dura prova, anche fisica, in scene in cui gli si chiedono corse forsennate ed esercizi fisici abbastanza invasivi ed impegnativi. In queste scene forse si sorride, ma sono talmente ripetitive che alla fine stancano. Poco credibile la personal trainer spagnola che finge di innamorarsi di lui per sfruttarlo per sue varie esigenze, da barzelletta il fidanzato con problemi psichici rinchiuso in carcere dopo un furto a una gioielleria, macchiette e nulla più i vari pazienti dello psicoanalista. Come se tutto questo non bastasse, la moglie da cui vive separato – ma hanno diviso in due il loro appartamento e lei gli cucina da mangiare e gli fa il bucato – dice di essere psicologa ma nulla lo fa capire. Oltretutto con la scelta sbagliata dei compagni per sostituire il marito che sembrano più da ragazzina che non da sessantenne. Inesistente anche il figlio della coppia titolare di un ristorante ebraico. Proprio il racconto, in cui si cita molto questa religione riducendola a un insieme di luoghi comuni, dà fastidio dimostrando il poco interesse da parte degli sceneggiatori nel voler creare qualcosa di credibile. Elia è uno psicanalista frustrato che cerca di risparmiare su tutto, dal denaro alla fatica. E’ un pigro anche sul lavoro, si addormenta mentre i pazienti raccontano i loro problemi, fa una vita triste e come unico momento mondano ha lo spettacolo settimanale all’Opera – anche qui si addormenta – a cui assiste assieme alla ex moglie. Mangia dolci mentre ascolta chi si alterna sul lettino e perde il peso forma rischiando di avere problemi cardiocircolatori. Convinto dal suo medico curante, va in palestra, è poco soddisfatto ma qui incontra una spagnola che ben presto diviene la sua Personal Trainer. La ragazza nasconde molti segreti e lo coinvolge nella sua vita privata, compresa la gestione della figlia di colore. Lui piano piano si abitua a lei e, forse, se ne innamora.

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opinioni autore

 
Lasciati andare 2017-04-17 11:20:22 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
5.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    17 Aprile, 2017
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