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Il viaggio Il viaggio Hot

Il viaggio

Cast, Crew, Infos - Cinema

Titolo originale
The Journey
Sceneggiatura
Colin Bateman
Interpreti
Timothy Spall, Colm Meaney, Toby Stephens, Catherine McCormack, Ian McElhinney, Barry Ward, Ian Beattie, Freddie Highmore, John Hurt.
Nazionalità
Anno
Durata
94

L’interesse del film, diretto dall’irlandese Nick Hamm regista con esperienze prevalentemente televisive, è legato soprattutto all’argomento trattato, un conflitto che ha lasciato sul campo oltre tremila morti. Tuttavia la scelta di romanzare fin troppo l’incontro tra i due nemici, opposti tra di loro da sempre, non sempre riesce a convincere.

La cenere c’è ancora la brace che arde e, per questo, è comprensibile la scelta di non volere giudicare, di cercare di dare ad ognuno dei due contendenti lo stesso peso politico, la stessa quantità di battute vincenti e perdenti. Questo lavoro, fatto a tavolino, alla fine rallenta notevolmente il ritmo e priva d’interesse ciò che è raccontato. I protagonisti, sia del film che della realtà, sono il reverendo presbiteriano Ian Paisley - leader del Partito Unionista Democratico -  e Martin McGuinnes – elemento di punta del Sinn Féin, il braccio politico del movimento repubblicano. I due sono stati e sono diametralmente opposti per credo e ideali ma, forse, accomunati dall’amare l’Irlanda del Nord. Di loro si immagina molto e si conosce poco attraverso una sceneggiatura che ipotizza un incontro su di un auto che porta il predicatore all’aeroporto di Edimburgo per potere raggiungere casa e festeggiare l’anniversario dei 50 anni di matrimonio. Si enfatizza troppo sulle loro somiglianze, si vuole dimostrare in maniera ecumenica che basta dialogare per trovare umanità, serenità, amicizia anche tra persone notevolmente diverse per carattere ed ideali. La prevedibilità castra l’interesse per un onesto film che ha scelto il profilo basso per raccontare una storia molto recente, un incontro da cui è nata una pace che nel 2016 – anno di realizzazione del film – ha festeggiato i suoi primi 10 anni di vita. La produzione ha imposto a tutti la sua idea di trasformare la storia in un titolo che potesse essere vincente a livello internazionale, evitando troppi riferimenti a situazioni conosciute solo a livello locale, creando questo road movie dal taglio teatrale che speravano ottenesse buoni risultati al box office. Le presentazioni a Venezia e Toronto dovevano essere le carte vincenti per una buona vendita a livello mondiale. Invece, la prima autentica circuitazione Il viaggio l’ha avuta ora in Italia mentre in Gran Bretagna arriverà sugli schermi a fine giugno. E’ un ibrido poco coinvolgente che vuole mediare troppe esigenze per riuscire ad essere realmente interessante: poco dice, e sempre con la paura di offendere qualcuno. Inizialmente, la produzione aveva scelto come protagonisti Liam Neeson e Kenneth Branagh ma l’accordo non si è concretizzato. Il cast risulta comunque interessante con interpreti validi che hanno saputo dare vita ad una prova da cui deriva una buona occasione di intrattenimento. Timothy Spall, invecchiato nel volto per essere credibile quale ottantunenne Reverendo Ian Paisley, è bravo ma tende a caricare troppo il timbro del grottesco. Colm Meaney, sanguigno al punto giusto, è il credibile leader del movimento politico repubblicano. John Hurt, qui in una delle sue ultime apparizioni, interpreta il regista occulto dell’incontro tra i due, la persona sempre collegata all’autista dell’auto e che cerca di creare un dialogo tra i due. La palma del migliore la vince il venticinquenne londinese Freddie Highmore, con una interessante carriera artistica iniziata 18 anni orsono. E’ l’autista della macchina da noleggio che i due nemici verso l’aeroporto, un agente dell’Intelligence da cui dipende in gran parte l’esito dell’incontro. Seduto al posto di guida, riesce comunque ad avere uno spazio notevole, costruendo il suo personaggio più sugli sguardi che non sulle battute. Durante il summit del 2006 in Scozia per definire una pace in Irlanda del Nord, Blair accetta di fare viaggiare assieme sulla stessa auto i due avversari sperando che finalmente dialoghino: così accade e nasce il futuro di un paese senza troppa violenza.

 

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opinioni autore

 
Il viaggio 2017-04-02 17:41:52 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
7.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    02 Aprile, 2017
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