Film particolarmente deludente e lontano dai gusti occidentali, ha come regista il bravo Zhang Yimou – autore, tra l’altro, di Lanterne Rosse (Da hong deng long gao gua, 1991) – normalmente garanzia di alta qualità; ma bastano le prime immagini per capire quanto possa riuscire deludente quando si avventura nell’epico spettacolare votato ad esasperati effetti visivi.
Ha lasciato dietro le spalle e senza rimpianti, opere autorali quali Vivere! (Huo zhe,1994), La triade di Shanghai (Yao a yao, yao dao wai po qiao, 1995), per lanciarsi in un prodotto più popolare di cui La foresta dei pugnali volanti (Shi mian mai fu, 2004) è un buon esempio. E’ stato scelto dai potenti produttori cinesi - anche se gran parte dei capitali sono statunitensi – per realizzare un fumettone costato ben 150 milioni di dollari che difficilmente riuscirà a recuperare. E’ un fantasy ma col sapore da cinema adatto a chi al cinema non va mai E’ pensato per il vastissimo pubblico asiatico, che sembra non gradirlo per mancanza di una storia d’amore, ed è rifiutato da quello occidentale per le eccessive ingenuità. Si parte dicendo che tutto è basato su una delle tante leggende legate alla Muraglia Cinese senza dire più di questo: probabilmente, è una mera invenzione degli sceneggiatori occidentali che non sono riusciti ad entrare nelle magie di un mondo culturale in cui il mito e la fiaba vanno a braccetto. Le scene d’azione, basate su fighting dance molto spettacolari ma inferiori per qualità a quelle del più povero cinema di Hong Kong, rasentano e a tratti, superano il livello del ridicolo con poveri stunt man che volano in aria lanciati da esplosioni varie, da nemici molto forti, da creatori di effetti speciali senza fantasia. Tra gli interpreti i solitamente bravi Matt Damon e Willem Dafoe che danno l’impressione di essere lì per caso: del resto, per loro non deve essere stato facile girare in Cina, con maestranze locali che – è cronaca riportata – spesso non parlavano l’inglese. The Great Wall è la prima superproduzione tra le due potenze e rappresentava anche la possibilità di saggiare il terreno per successivi impegni. Tuttavia il risultato artistico e quello al box office difficilmente convinceranno le major a puntare nuovamente su quel mercato investendo in proprio. Il protezionismo ha fatto sì che fino ad ora fossero 34 le uscite di film americani consentiti in un anno, e ognuno di questi ha incassato non poco. I numeri dovevano aumentare ma ora, anche a causa della presenza di un nuovo Presidente USA che ama i russi più dei cinesi, rischiano di ridursi drasticamente. Gli effetti visivi sono infantili e roboanti, le musiche sin troppo presenti, gli attori pressoché inesistenti e poco utili all’economia del film. Su tutto, strane creature verdastre che fanno paura agli eroi della storia e fanno sghignazzare il pubblico più smaliziato. Siamo nella Cina del XII secolo, qui un mercenario, che si è distinto per la sua abilità di arciere, è fatto prigioniero da un misterioso esercito composto da guerrieri conosciuto come l'Ordine Senza Nome. Accampati in un'enorme fortezza, i guerrieri stanno combattendo per proteggere l'umanità da forze soprannaturali e sono su una delle più incredibili strutture difensive mai costruite: la Grande Muraglia. Nel viaggio, è accompagnato un duro e ironico spagnolo divenuto suo fratello d'armi, e da un misterioso prigioniero chiuso nella fortezza che progetta la fuga e spera di poter trafugare la loro arma più preziosa. Complicazioni.
