Ci sono voluti quasi dieci anni perché questa sceneggiatura scritta tra il 2006 e l'anno successivo e inserita nella Black List, elenco raggruppante i migliori script non prodotti, abbia trovato una major disponibile a rischiare 110 milioni di dollari per la sua realizzazione.
Comperato dalla Sony Pictures nel 2014 e realizzato durante otto mesi del 2016, il film è stato presentato con buon successo quale prodotto da festività un po’ in tutto il mondo. Nonostante un’esteriorità da science fiction – i 20 minuti finali lo sono sicuramente, anche se un po’ ridicoli nei contenuti – è una commedia a tratti sentimentale sul classico rapporto tra uomo e donna, in questo caso rappresentanti i nuovi Adamo ed Eva che vivono nello spazio. Jon Spaihts, dopo Passengers, ha scritto per il cinema varie sceneggiature che hanno dato vita a prodotti dissimili. Dal terribile L'ora nera (The Darkest Hour, 2011) – horror che virava verso l’azione - a Prometheus (2012) diretto da Ridley Scott, pre - sequel di Alien la cui sceneggiatura era stata riscritta da Damon Lindelof. La Marvel gli ha affidato Doctor Strange (2016) diretto con bravura da Scott Derrickson e il prossimo anno sarà presentato il reboot de La mummia (The Mummy, 2017) da lui scritto nel 2013 e interpretato da Tom Cruise. E’ un autore che si è espresso in vari generi – anche se preferisce la fantascienza – ma dimostra di essere più un discreto soggettista che non uno sceneggiatore, soprattutto se – come in questo caso – non condivide con altri il peso dello script. Non bisogna cercare credibilità o verosimiglianza in quanto raccontato, ma questo è un problema che sarebbe superabile se fosse stata costruita un’impalcatura narrativa interessante. Invece, le poche cartucce vengono sparate all’inizio e poi il film vive di rendita senza mai offrire qualcosa di realmente interessante. Si è ostaggi di chi ha realizzato questo patinato prodotto, in attesa di sapere come hanno deciso di fare terminare la storia. Non solo, il trailer svela tutti i colpi di scena privando lo spettatore di ogni sorpresa. Il film poggia su tre personaggi con l’aggiunta di una novità verso il finale. Il trentasettenne Chris Pratt è un uomo che si sveglia anzitempo dall’ibernazione durante un viaggio spaziale e deve affrontare situazioni per lui nuove. E’ poco convinto di quanto recita, ma l’apporto del barista – robot Michael Sheen gli permette di evitare una brutta figura. Jennifer Lawrence, premio Oscar per Il lato positivo - Silver Linings Playbook (Silver Linings Playbook, 2012) non riesce a dare spessore alla ragazza che deve affrontare una realtà più grande di lei. I tre reggono con difficoltà le quasi due ore di un film con poche idee, scarsa chiarezza e musiche strabordanti. Dirige il norvegese Morten Tyldum, molte esperienze televisive e il buon The Imitation Game (2014) sulla vita del matematico Alan Turing. Tecnicamente valido, non riesce a padroneggiare una maxi produzione tutta basata su effetti visivi. All'interno di una nave spaziale con 5000 passeggeri – coloni che devono raggiungere un nuovo pianta - e 258 membri di equipaggio accade che uno dei viaggiatori si svegli con 90 anni di anticipo e si trovi, come unico compago, un barman robot. Subito dopo si sveglia anche bellissima ragazza. I due umani sono consci che dovranno passare il resto della loro vita a bordo, pur con tutti i comfort possibili, e si innamorano. Ben presto, però, scoprono che l'astronave è in grave pericolo r diventano eroi.