Filmauro prosegue con la politica dei cinepanettoni ma non potendo più contare da anni sui fratelli Vanzina, Christian De Sica e Massimo Boldi. Il risultato è che i suoi titoli hanno un progressivo calo di interesse e rischiano di finire sommersi da analoghi prodotti natalizi anche se la società continua a proporre prodotti per famiglie, privi di eccessive volgarità e a tratti divertenti.
Oltretutto in questa occasione ha tentato di creare una classica commedia italiana dal sapore retrò utilizzando attori di discreto livello. Il problema è che, nonostante sia stato scritto da sei sceneggiatori Natale a Londra - Dio salvi la Regina manca di quel quid necessario a farlo considerare prodotto interessante e divertente. Volfango de Biasi è un buon scrittore e un discreto regista che da alcuni anni lavora con Aurelio De Laurentiis. Dalla loro collaborazione sono nati Colpi di fulmine (2012), Colpi di fortuna (2013), Un Natale stupefacente (2014) e Natale col boss (2015), tutti interpretati da Lillo e Greg, i primi due ancora con Christian De Sica protagonista. Proprio le buone prove di questo duo hanno convinto il produttore a privarsi dell’oneroso Christian De Sica e continuare ad affidare le regie a questo cineasta. Anche in questo caso i dubbi maggiori nascono dalla direzione, decorosa e sufficiente, ma priva di guizzi e di uno stile che ne caratterizzi la presenza. Il cast è stato arricchito da nomi interessanti, caratteristi che possono fare la differenza ma che, privi di personaggi ben delineati, offrono unicamente i loro volti e alcune battute nello stile conosciuto dal pubblico. Nino Frassica propone un padrone, un po’ mafioso, di un ristorante italiano a Londra con figlia dispotica chef e un dialogo con qualche nonsense, Ninetto Davoli è il comproprietario con attività da sfasciacarrozze e una parlata volutamente romanesca, Paolo Ruffini è il cuoco toscano con dialoghi ad hoc. Lillo e Greg sono sempre bravi, qui quali figli di Ninetto Davoli, ma vivono unicamente delle caratterizzazioni che lo contraddistinguono come duo senza ricevere nulla dalla sceneggiatura. Niente di eccessivamente negativo (a parte le BMW tedesche utilizzate da Scotland Yard e le scene d’azione fatte da stuntman non ben guidati) ma niente che possa far ricordare con piacere il film. Fratellastri, figli di un malavitoso romano, partono per la capitale britannica per sistemare i problemi col socio siciliano che gestisce l’attività dell'esercizio assieme alla figlia chef. Uno è fracassone e imbranato, l’altro è un ex cattivissimo diventato un agnello dopo colpo in testa ricevuto in carcere. I deu scoprono che l’italiano ha debiti di gioco per oltre un milione e che, se non li paga entro pochi giorni, anche loro saranno ammazzati. Per far soldi organizzano il rapimento dei cani della Regina – assicurati per un importo consistente – mettono insieme una banda sgangherata e non si spaventano nel dovere affrontare la Security di Buckingham Palace. Complicazioni e lieto fine.