Il 15 gennaio 2009 il capitano pilota Chesley Sullenberger, detto familiarmente Sully, alla guida di un airbus della US Airways partito dall’aeroporto newyorkese La Guardia con 155 persone a bordo, due minuti dopo il decollo impattò com uno stormo di oche. Lo scontro mise fuori uso entrambi i reattori e costrinse il comandante ad una rapida e difficile decisione.
Escluse le possibilità di arrivare sino agli scali più vicini, il pilota tentò un difficilissimo ammaraggio sul fiume Hudson. Questo ufficiale aveva alle spalle una lunghissima carriera nell’aviazione, militare e civile, e riuscì a far appoggiare il velivolo sul fiume senza causare il ferimento di nessuno passeggero, solo una hostess riportò un colpo ad una gamba. La rapidità dei soccorsi fece il resto, salvando i sopravvissuti dalla acque gelide del fiume. Il pilota fu subito considerato un eroe sia dall’opinione pubblica sia dai sopravvissuti, ma questo non impedì che la commissione per il controllo sull’aviazione civile montasse un indagine a suo carico e a quello del copilota. L’inchiesta si chiuse con il totale proscioglimento dei due imputati, ma l’episodio segnò anche la fine della carriera del coraggioso capitano a cui nessuna compagnia affidò più il comando di un velivolo. Clint Eastwood è un uomo dalle idee politiche di destra – suo l’appoggio alla compagnia elettore dei Donald Trump e, prima ancora, a quella del candidato repubblicano Mitt Romney - ma è anche uno dei maggiori registi americani in attività. In Sully ripercorre l’ammaraggio e la vicenda processuale con una non celata simpatia per il capitano coraggioso in cui identifica un uomo normale che, nonostante i meriti, rischia di essere schiacciato dalla burocrazia. Quello dell’uomo libero e intraprendente è uno dei temi che guidano questo cineasta e li si dovrebbero considerare anche nel giudicare una posizione politica che ha poco a che spartire con quelle che segnano la destra europea. Certo si tratta pur sempre di un’ideologia conservatrice, ma segnata nel profondo da un’adesione al mito dell’uomo libero, un mito che affonda le radici nella cultura americana.